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Tira un’aria salviniana sulle donne

Si torna alla sottomissione degli anni 60 del secolo scorso.

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Per poter giustificare i miei scritti mi rifaccio a una frase di Agatha Christie. Un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova. Qui di indizi, a dimostrazione che per le donne gira una brutta aria salviniana, ce ne sono molti di più.

C’è il “ddl Pillon” che introduce una serie di modifiche in materia di diritto di famiglia, separazione e affido condiviso dei minori. In particolare, introduce la mediazione familiare obbligatoria, la previsione del principio della bigenitorialità perfetta e il mantenimento diretto facendo temere per l’interesse del minore posto in secondo mese e, soprattutto, lascia prive di tutela situazioni di violenza domestica e penalizza il coniuge più debole che, ad oggi, è ancora e sempre la donna.

Javier Napoleon Pareja Gamboa (ecuadoriano di 52 anni) nel 2018 uccise con una coltellata la moglie Angela Jenny Coello Reyes.  Il pubblico ministero aveva chiesto 30 anni, il giudice gliene ha dati 16 con questa motivazione: “L’imputato non ha semplicemente agito sotto la spinta della gelosia, ma di un misto di rabbia e disperazione, profonda delusione e risentimento. Il tutto acuito dall’alcol, dal lungo viaggio e dal comportamento ambiguo della vittima… Certamente ha agito sotto la spinta di uno stato d’animo molto intenso, non pretestuoso né umanamente del tutto incomprensibile”. Tutto quello che potrebbe essere un aggravante – la gelosia, la rabbia, il risentimento, per il giudice, peraltro donna, è visto come un’attenuante. Non a torto, molti parlano di ritorno al delitto d’onore che consentiva all’uomo di 70 anni fa di sottrarsi alla giustizia.

E, ancora, la cantante Emma Marrone, in uno dei suoi ultimi concerti, pare abbia pronunciato queste testuali parole: “Aprite i porti”, dicendo semplicemente la sua opinione. Il consigliere leghista Massimiliano Galli reagito con un assurdocencioso commento: “Faresti bene ad aprire le tue cosce e facendoti pagare, per esempio”. Non credo ci sia bisogno di commentare.

Il ministro leghista per la famiglia e la disabilità, Lorenzo Fontana, sta organizzando il congresso mondiale delle famiglie che si svolgerà a Verona dal 29 al 31 marzo, per celebrare la bellezza della famiglia, il diritto alla vita e il dono della maternità per una donna.  La donna, ancora una volta, vista come decenni fa: casa e figli.

La lega dei “Giovani di Crotone-Salvini”, in occasione dell’imminente festa della donna, invece dello scontato mazzetto di mimose, fa affiggere e distribuire tramite i social, in tutta Italia, un manifesto accompagnato da interviste sui media in cui, in sostanza, si dice che: Occorre salvaguardare il ruolo naturale della donna, vale a dire, quello di madre, la donna può anche lavorare ma, prima di tutto, deve pensare a procreare, sostenere e promuovere la famiglia … … … La famiglia è composta da un uomo e da una donna e la donna non deve muoversi senza l’accordo dell’uomo".

Torna a servire donna; compiaci il tuo uomo senza fiatare; pensa al focolare; pensa a crescere i figli. La Patria ti sarà grata perché fornirai baldanzosi giovani, per nuove guerre.

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