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Disoccupazione giovanile al 'top': la fotografia di una crisi che non si arresta

La certificazione dell'Istat

a cura della redazione
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Continua a salire il livello della disoccupazione in Italia: la percentuale totale è del 12,7%. Quella giovanile è ancora più alta e fa registrare il 41,6%, livello massimo dal 1977.

A certificare la difficile situazione, l'Istat che sottolinea come il tasso di novembre sia superiore di 0,2 punti percentuali in termini congiunturali e di 1,4 punti nei dodici mesi. Anche il tasso di disoccupazione giovanile a novembre è aumentato di 0,2 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 4 punti nel confronto tendenziale. In totale, i disoccupati tra i 15-24enni sono 659 mila. La loro incidenza sulla popolazione in questa fascia di età è pari all'11%, in diminuzione di 0,1 punti percentuali rispetto al mese precedente e in aumento di 0,4 punti su base annua.

Il numero di disoccupati, pari a 3 milioni 254 mila, aumenta a novembre dell'1,8% rispetto al mese precedente (+57 mila) e del 12,1% su base annua (+351 mila). La crescita tendenziale della disoccupazione è più forte per gli uomini (+17,2%) che per le donne (+6,1%). Gli occupati sono 22 milioni 292 mila, in diminuzione dello 0,2% rispetto al mese precedente (-55 mila) e del 2% su base annua (-448 mila).

In Europa la situazione è leggermente migliore. Nell'Eurozona la disoccupazione è al 12,1% a novembre mentre quella giovanile si attesta al 24,2%. L'Italia registra l'aumento più cospicuo del tasso di disoccupazione su base annua in tutta l'Ue, secondo solo a quello di Cipro, segnala Eurostat. Nel novembre 2012, i disoccupati in Italia erano l'11,3% del totale della forza lavoro, a fronte del 12,7% del novembre 2013. L'altra faccia della medaglia è il numero di ore di Cig autorizzate dall'Inps che nel 2013 sono state 1,075 miliardi, in calo dell'1,36% rispetto al 2012. Nel solo dicembre l'istituto ha autorizzato complessivamente 85,9 milioni di ore, con una diminuzione dello 0,7% rispetto allo stesso mese del 2012 (86,5 milioni).

Situazione completamente diversa invece in America dove gli occupati nel settore privato salgono di 238 mila unità a dicembre, oltre l'atteso incremento di 200 mila unità.

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