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Editoria: illeciti finanziamenti, beni per 20 milioni sequestrati a famiglia Angelucci

Sequestro di conti correnti e titoli. L'indagine portata avanti dalle Fiamme Gialle

redazione
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La guardia di finanza sta sequestrando beni per 20 milioni di euro alla famiglia Angelucci in relazione all'acquisizione di contributi per l'editoria destinati ai quotidiani Libero e Il Riformista. Contributi che sarebbero stati ottenuti in maniera illecita.

Il provvedimento e' stato disposto dal gip su richiesta del procuratore aggiunto Francesco Caporale e dei pubblici ministeri Corrado Fasanelli e Francesco Dall'Olio. Il provvedimento di sequestro, che dovrebbe portare ad acquisire 20 milioni di euro, riguarda l'attivita' della famiglia Angelucci a capo della quale c'e' Antonio Angelucci, parlamentare del Pdl. Attualmente il gruppo e' editore del quotidiano 'Libero'.

In particolare, i finanzieri del Nucleo Speciale per la Radiodiffusione e l'Editoria hanno sequestrato conti correnti e titoli per un valore equivalente ai contributi pubblici illegalmente percepiti in un biennio da due imprese editrici di Roma e Milano, per note testate a tiratura nazionale. Il sequestro e' avvenuto al termine di una complessa attivita' di indagine delle Fiamme Gialle, culminata oggi con l'esecuzione su Roma e Milano del decreto di sequestro preventivo per equivalente per oltre 20 milioni di euro, emesso dal gip, su richiesta della Procura della Repubblica di Roma.

E' stato accertato dai finanzieri che due societa' editrici avevano aggirato, anche con false attestazioni, la normativa sull'editoria che vieta ad uno stesso soggetto di richiedere contributi pubblici per piu' di una testata. In questa vicenda, sulla base della segnalazione della Guardia di Finanza, e' tempestivamente intervenuta anche l'A.G.Com., Autorita' per le Garanzie nelle Comunicazioni, irrogando una sanzione amministrativa superiore a 100mila euro ad un noto imprenditore, dominus occulto delle due imprese editoriali.

Per gli aspetti penali, la Procura della Repubblica di Roma sta procedendo con le Fiamme Gialle nei confronti di Antonio Angelucci, Arnaldo Rossi, Roberto Crespi, ritenuti responsabili, a vario titolo, di falso ideologico e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche.

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