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Napolitano all'ottavo messaggio: mai nessuno come lui da Capo dello Stato

Le riforme al centro dell'attenzione

a cura della redazione
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Ottavo messaggio alla Nazionale: il tradizionale discorso di fine anno del Capo dello Stato segnerà un record nella storia della Repubblica italiana e sarà ascritto al nome di Giorgio Napolitano, presidente della Repubblica al suo secondo mandato.

Ci sarà il tema delle riforme, in base alle previsioni, al centro dell'attenzione nella diffusione del 'Napolitano-pensiero' a reti unificate. Soffermandosi sì sul momento attuale, ma cercando soprattutto di guardare alle prospettive che l'Italia deve cogliere nei prossimi mesi. "Cercherò un equilibrio tra il linguaggio della verità e un messaggio di fiducia", aveva anticipato lo stesso Napolitano poco prima di Natale. Ponendo sul piatto della bilancia la possibilità di una sua uscita di scena in caso si continuasse "a pestare inutilmente l'acqua nel mortaio" sul tema delle riforme. Questa era la "posta implicita" del gioco, del suo restare al Quirinale, osservò Napolitano ragionando con i giornalisti. Anche perché nulla è cambiato da allora: sono state le forze politiche a prendere un impegno con lui e non il presidente ad aver preso impegni con loro.

Il presidente della Repubblica cercherà così un rapporto diretto con il Paese nell'ottavo messaggio di fine anno, il primo del suo secondo mandato presidenziale. Certamente il più difficile: mai come questa volte il Colle si trova nel mirino. Stretto tra il contromessaggio di Beppe Grillo e le pulsioni di buona parte di Forza Italia che morde il freno alla ricerca di elezioni anticipate a maggio. Ma non è questo che turba Napolitano: sono le riforme la sua maggiore preoccupazione ed il Capo dello Stato non mancherà di ricordare agli italiani quanto irrinunciabile sia la scelta europea dell'Italia, soprattutto quando saremo sotto la lente d'ingrandimento del mondo: cioè dal prossimo giugno quando l'Italia avrà la guida del semestre di turno della Ue.

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