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Tombola Italia

I numeri di fine anno faranno impazzire il "sistema Italia"

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I numeri di fine anno rischiano di far impazzire il “sistema” Italia. Non stiamo parlando di eventi ludici quali tombole o lotterie ma delle tragiche quanto inappellabili statistiche che il 2013 ci ha riservato. Nulla di nuovo sotto il sole ma sulla pelle già scottata degli italiani la concretezza affidata alla nuda sintesi dei numeri rischia di spezzare quel sottile filo di fiducia che ancora ci lega al nostro malandato paese. Gli ultimi rapporti ISTAT ci mostrano fotografie di paesaggi che già conosciamo ma l'immagine finale è di quelle che mettono i brividi anche ai più cinici e svogliati dei nostri concittadini. Il quadro più allarmante è rappresentato dal mondo del lavoro. Il numero dei disoccupati cronici tocca la cifra di tre milioni e duecentomila, ai quali dobbiamo aggiungere un numero, difficilmente quantificabile ma sicuramente importante, di “inoccupati” che, a loro volta, si dividono in quelli che non cercano lavoro poiché disinteressati e in quelli che non cercano lavoro poiché semplicemente ed irrimediabilmente sfiduciati. Aggiungiamo che anche i fortunati che hanno un lavoro non se la passano molto bene: diminuzione drastica del potere di acquisto dei salari, precariato galoppante, contratti a tempo indeterminato rari come l'onestà, corpo dei diritti e delle tutele eroso fino all'osso da politiche e ministri inadeguati e “dulcis in fundo”, la consapevolezza che il futuro le cose potrebbero anche peggiorare. Non aiuta neanche inventarsi un lavoro e mettere in gioco le proprie competenze ed abilità , nei primo otto mesi del 2013 sono state infatti cinquantamila le imprese costrette a chiudere a fronte di trentamila nuove aperture: un saldo negativo poco rassicurante di ventimila attività andate in fumo. Maggiormente colpite le piccole attività legate al commercio ed al turismo, per intenderci i settori nei quali abbondavano a dismisura gli slogan ed i propositi delle campagne elettorali degli ultimi venti anni. Al lettore la considerazione se gli slogan erano specchi per allodole o abbiamo incautamente eletto degli incapaci che non sono stati in grado di portare a termine neanche un decimo di quello che avevano promesso. Fatto sta che a pagarne le conseguenze sono sempre quelli che i disastri non li hanno causati. Secondo le statistiche infatti tutti noi comuni cittadini siamo diventati più poveri: il 70% delle famiglie è in difficoltà se deve affrontare una spesa imprevista che superi mille euro, il 24% ha seri problemi nel pagare tasse e bollette. In molti alzano bandiera bianca senza nemmeno salire sul ponte e decidono di abbandonare una nave piena di falle piuttosto che rattopparle. I numeri ci dicono che nel 2013 l'8% degli italiani ha preferito varcare i confini nazionali e non voltarsi indietro, nel 2012 erano il 5% e nel 2014 sono previsti molti più biglietti di sola andata verso l'estero. Il dato da non sottovalutare è che il 54% dei nostri migranti ha meno di 35 anni, il paese rischia di diventare una casa di riposo fatiscente e maltenuta. La fiducia e la speranza si riducono giorno dopo giorno, i progetti scarseggiano mentre c'è inflazione di nostromi senza rotte ma con sfere di cristallo. Il nostro futuro non può e non deve essere alla stregua di una estrazione della lotteria, il fato e la fortuna andrebbero inseguiti solo nelle tombole.

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