Diversamente dagli altri anni quest’anno non c’è il bombardamento da spot che intimano il pagamento del canone Rai.
Complice le proteste, la crisi, le polemiche per questo Natale 2013 la Rai ci grazia dei suoi solleciti e dei suoi spot pubblicitari che garantiscono un posto in prima fila ad ogni bravo abbonato. Forse, visto il clima incandescente, non si vuole dare troppa pubblicità all’aumento del canone progettato per il 2014 e che fa già fioccare le polemiche. Come sempre la data di scadenza è fissata per il 31 gennaio e si passerà dai 113,50 euro a 119,50 euro annuali , secondo quanto previsto dalla legge di stabilità . Un aumento non gradito sicuramente dalla maggior parte degli italiani e dalle associazioni di categoria tra cui Adusbef (Associazione difesa consumatori ed utenti bancari, finanziari ed assicurativi ) che definisce inammissibile l’aumento della tassa di possesso del televisore, addirittura di cinque volte rispetto al livello dell’inflazione. L’associazione rende noto che darà mandato ai propri legali per rilevare se ci siano i presupposti per avviare a favore di milioni di utenti televisivi una class action contro la Rai tenendo anche conto, tra l’altro, dei compensi milionari dati ai conduttori, e degli sprechi che contribuiscono a mandare in rosso il bilancio di Viale Mazzini.
Quello che lascia ogni anno perplessi, è che l’aumento del canone non corrisponde in alcun modo ad un aumento della qualità del servizio offerto. Ma resta il fatto che con scadenza 31 gennaio, gli italiani potrebbero trovarsi a pagare un canone Rai più caro e poco possono al momento le proteste.
Tra le forze politiche vi sono reazioni diverse Aldo Di Biagio (lista civica Monti) ha addirittura rilanciato proponendo un aumento del canone di ben 11 euro in più rispetto allo scorso anno per passare a 124.50 euro . Di altra opinione Beppe Grillo, leader del Movimento 5 stelle, che sul suo blog ufficiale ha definito intollerabile un aumento del genere in un momento come quello che l’Italia sta vivendo.