Una passione che inizia...da subito.
Comincia così presto che Donato fa persino fatica a mettere a fuoco quel momento, o, meglio, quel disegno, da cui tutto ha avuto inizio.
“Da ciò che mi racconta mamma, ho cominciato a disegnare quando avevo 2 o 3 anni: ero innamorato delle sirene, ma presto i delfini hanno avuto la meglio su tutto il resto, anche su di loro.”
I delfini. Soggetti preferiti. Forse perché raccontano, con i loro movimenti, armonia e libertà.
“Se dovessi scegliere, tra tutte le mie creazioni, quella che rappresenta qualcosa in più rispetto alle altre sarebbe ovviamente il disegno raffigurante un delfino: mi fa ripensare all'infanzia, evoca in me sensazioni straordinarie e i ricordi più belli, così come il quadro del mare.”
A volte si nasconde, ma quando ti prende, non puoi più trascurarla. La passione diventa davvero travolgente.
“Difficile definire questa passione in una parola. Posso dire che è..."lunatica": non so mai quando mi prende, cosa mi viene voglia di fare e quasi sempre tentare di sperimentare qualcosa di nuovo è un rischio, perché non mi riesce spesso.
Sono molti di più i disegni incompleti o che non mi piacciono rispetto a quelli pubblicati.”
Ti prende, la passione. E non ti lascia più.
“È strano, ma non ho mai pensato di non poter fare a meno di una passione del genere. Forse, però, proprio perché si tratta di un passione, è così: la coltivo giorno per giorno e non posso prescinderne...”
Procedono di pari passo, insomma.
Difficile dire cosa riserverà il disegno della vita al nostro Donato...
“Quale posto occuperà nel mio futuro? Studiando tutt'altra cosa, non penso spesso a come potrebbero incastrarsi fra loro i disegni e la chimica.
Ho solo avuto l'idea di una probabile nuova tecnica per dipingere quadri: i colori utilizzati potrebbero variare in relazione alle condizioni atmosferiche (umidità, temperatura...), ma, per adesso, si tratta di pura fantascienza!”
Fantascienza, o forse un'idea geniale.
Vedremo. Attendiamo con ansia di ammirarla sui quadri.