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I forconi fanno paura, si riunisce il Comitato per la sicurezza nazionale

Domani l'audizione del generale Arturo Esposito. Intanto la Procura indaga per devastazione

redazione
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Sulle proteste di questi giorni anche il Copasir vuole vederci chiaro. Domattina alle 8,30, a palazzo San Macuto, e' in programma l'audizione del generale Arturo Esposito, direttore dell'Agenzia informazioni e sicurezza interna (Aisi).

      A quanto apprende l'Adnkronos da fonti qualificate, tra i temi che saranno tracciati dal direttore dell'Aisi nella sua relazione al
Comitato presieduto da Giacomo Stucchi, ci sara' anche ''un'analisi approfondita'' di quanto sta accadendo in questi giorni con la
protesta dei cosiddetti forconi e altre realta', che in questi giorni hanno reso critica la situazione in diverse citta' italiane.

Intanto la procura di Torino sta indagando per diversi reati legati alle proteste che da tre giorni paralizzano la citta'. I pm Antonio Rinaudo e Andrea Padalino hanno un fascicolo aperto che comprende i reati di devastazione, violenza privata, resistenza, danneggiamento e interruzione di pubblico servizio. I magistrati stanno anche valutando la posizione di alcuni coordinatori della protesta.

"La nostra e' una lotta di popolo, senza bandiere politiche e senza sigle sindacali, che dara' una risposta adeguata a chi pur avendo perso la fiducia degli italiani continua a restare al suo posto: andremo a Roma e ci riprenderemo il nostro Stato, porteremo l'Italia a Roma in maniera civile e democratica rispettando l'ordine costituito ". Cosi' Danilo Calvaniuno dei portavoce del Coordinamento 9 dicembre, intervenuto questa sera in piazza Castello a Torino annunciando che a breve saranno rese note la data e le modalita' di partecipazione.

      "Le nostre famiglie sono distrutte, i nostri figli non hanno piu' futuro - ha aggiunto - e' tempo di mandarli tutti a casa, perche'
il nostro compito e' riscrivere la storia". Calvani ha quindi invitato gli aderenti al movimento a mantenere la calma. 

"Dobbiamo controllare la nostra rabbia, dimostrare di essere un popolo civile, non ci servono atti violenti", ha sottolineato ancora ribadendo la presa di distanza dai disordini di Torino. "Abbiamo preso le distanze e chiesto scusa, se anche indirettamente siamo responsabili chiediamo scusa, piu' di questo non possiamo fare", ha osservato colloquiando con i cronisti al termine della manifestazione.

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