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Anno nuovo, 2018: alla Fiera delle Falsità

Finito un anno nefasto, ne inizia un altro, probabilmente ancora più nefasto e portatore di sciagure e sofferenze.

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Finito un anno nefasto, ne inizia un altro, probabilmente ancora più nefasto e portatore di sciagure e sofferenze. Terminata la fiera delle falsità ben auguranti per Natale e quella della buona fine e del buon inizio, frasi di circostanza come se fregasse davvero qualcosa, inizia la sagra delle balle della campagna elettorale.

Il pensiero "radical chic" domina: tutti bravi, buoni e santi, salvo essere pronti a pugnalarti alle spalle. Un pensiero che emana dei miasmi nauseabondi tipici da sado intasato come lo sono i loro cervelli.

I segni nefasti per il prossimo anno ci sono tutti, a partire dalla nascita del gatto a due teste e tre occhi avvenuta recentemente in Sudafrica, e non sono di meno le balle sparate dai vecchi residuati bellici di turno in odore di candidatura per le prossime elezioni politiche e per il FVG per le elezioni regionali. Ho visto, ad esempio, il video degli auguri di Autonomia Responsabile provando un senso di profonda nausea.

Il numero 1818 del Catechismo della Chiesa di Roma, parla di Speranza, spesso rinviando le umane sofferenze al premio di una fantomatica lotteria futura. Prega Dio e tutto passerà. Ma il 20 settembre del 1870 Dio non c'era, e non c'era neppure Garibaldi quando i bersaglieri entrarono a Porta Pia "sistemando" il Papa del dogma Pio IX, che poi fece la vittima auto-imprigionandosi e facendosi ritrarre in tale condizione.

Inutile sperare che le cose vadano meglio, senza tra l'altro fare niente perché ciò accada. Le cose peggioreranno, e i soliti pochi che hanno molto ingrasseranno sempre di più assomigliando a dei  grassi e laidi maiali pronti per la macellazione, mentre i molti che hanno poco tireranno sempre di più la cinghia. Abbiamo già gli esempi a partire dagli aumenti delle bollette luce e gas, e il resto dal primo gennaio 2018. Oppure i sacchetti biodegradabili obbligatori che, guarda caso, pare saranno prodotti quasi in esclusiva da un'azienda la cui Amministratrice Delegata (la ormai ex Presidenta sarà contenta di questa terminologia) è una persona vicina a una certa area politica.

Perché augurare "buona fine e buon principio" quando è una palese frase di circostanza dall'odore di falsità evidente? Che cosa ci fa ritenere che il 2018 possa essere un anno migliore del 2017 e dei precedenti? Ad esempio il fatto dell'anziana signora terremotata alla quale hanno negato il dissequestro della casetta?

Prosit!

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