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Biotestamento; la maggioranza supera i voti segreti

Forse l'Italia, dopo molto tempo, avrà una legge sul biotestamento

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Forse l'Italia riuscirà ad avere un legge sulla "fine vita". Se al Senato verrà approvata la legge senza alcuna modifica, la legge verrà approvata.

Il Senato sta procedendo ad analizzare i vari emendamenti presentati in Aula e per il momento la maggioranza ha superato le prove. Ad esempio, con 163 voti contrari, 80 a favore e 1 astenuti, è stato respinto una richiesta di modifica da parte di Idea su idratazione e nutrizione. Un altro emendamento, votato successivamente, è stato respinto con 163 voti contro 76. Analoga bocciatura si era verificata in precedenza su un’altra proposta. In tutto erano pervenute 23 richieste di voto segreto. I 5 stelle, che non hanno presentato emendamenti, chiedono che il voto finale sia entro il 14 dicembre. Intorno alle 13 l’Aula del Senato ha concluso la seduta antimeridiana con l’approvazione dell’art.1. I voti a favore sono stati 154, i contrari 36 e 4 gli astenuti. L’esame proseguirà nel pomeriggio, mentre il voto finale sul provvedimento resta previsto per domani.

A favore si sono espressi anche i cattolici del Pd, sostenendo che il provvedimento non prevede accanimento terapeutico verso il paziente. “Voteremo a favore”, hanno dichiarato, “perché avevamo l’obiettivo di evitare sia l’accanimento terapeutico, sia ogni pratica di suicidio assistito ed eutanasia, e così è. Il fatto che suicidio assistito ed eutanasia non siano esplicitamente escluse è irrilevante, poiché una pratica è consentita solo se espressamente prevista per legge, e ciò non è. Chi vorrà esprimere le proprie volontà in materia di trattamenti sanitari potrà ora farlo, ma si tratta di una facoltà. Verosimilmente non saranno in molti a farlo, ma è giusto consentirlo. Per la grandissima parte delle situazioni, dove le dichiarazioni anticipate di trattamento (DAT) non saranno espresse, continuerà ad esservi una virtuosa alleanza tra medico, paziente e fiduciario”.

Il Consiglio nazionale dell’Associazione Medici Cattolici Italiani (Amci) evidenzia una grave nota nel ddl "a motivo dell’autodeterminazione del paziente, si vuole che sia inderogabile il vincolo per il medico alla volontà del malato, da attuare anche per via giudiziaria”. I medici cattolici chiedono, allora, che “nella legge sia contemplata in modo esplicito la facoltà di obiezione di coscienza da parte del medico e degli operatori sanitari e inoltre non sia prevista l’obbligatorietà all’attuazione della legge da parte di strutture sanitarie che siano dotate di un Codice Etico difforme dalle norme applicative del provvedimento”.

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