Ostia Nuova, piazzale Lorenzo Gasparri, ammiraglio italiano tragicamente perito nel ‘43.
Di fronte ad essa sta il parco Willy Ferrero, direttore d’orchestra; uno spazio verde che affaccia sul lungomare Duca degli Abruzzi e quindi sul Tirreno. Anonimo il parco, anonima anche la piazza, disadorna, senza alcun abbellimento urbano; poco più che uno slargo per parcheggiare le auto. Eppure proprio questa piazza è uno dei centri della criminalità ostiense, essendo da tempo il punto di raccolta degli spacciatori di droga. Uno di essi è stato arrestato nella tarda mattinata di oggi ed è quasi un arresto eccellente, visto che si tratta di una giovane leva del clan Spada, la famiglia mafiosa che fa il bello e il cattivo tempo nel quartiere.
Conosciamo le vicende di Carmine detto “Romoletto”, considerato il capo-clan, protagonista, all'inizio del decennio, dell’ascesa della potenza criminale della sua famiglia ai danni dei clan Fasciani e Triassi. Fu lui a costringere una giornalista di Repubblica a vivere sotto scorta: arrestato nel 2014, venne rimesso in libertà due anni dopo. Conosciamo anche le vicende di Roberto, fratello del precedente, l’uomo-ariete non più a piede libero dopo le violenze ad un giornalista della televisione; nei pressi di piazzale Gasparri, egli aveva una sua palestra e un suo bar, adesso chiusi dalle autorità.
Abbiamo appena cominciato a conoscere, invece, quelle di Juan Carlos, ventisettenne cugino di Roberto: era finito sotto osservazione da alcuni giorni, da parte degli agenti del Commissariato Lido, per dei movimenti sospetti – e ripetuti –intorno alla piazza. Lo si vedeva puntualmente – in una determinata fascia oraria – mettersi in attesa di potenziali clienti per la sua merce, cocaina. Una volta finiti i suoi affari, Spada faceva tappa in un’abitazione di cui aveva le chiavi – probabilmente la sua base, anche se non è stato ancora accertato se si tratti di una casa di sua proprietà - e in cui custodiva la roba.
L’arresto è scattato per Juan Carlos proprio al termine di una perquisizione che i poliziotti hanno effettuato in quella casa. Che non era soltanto un deposito per la roba: in realtà era un vero e proprio laboratorio per il suo impacchettamento. Oltre ad una quantità non proprio significativa di cocaina (circa 10 grammi), all’interno della casa, infatti, la polizia ha rinvenuto materiali per imbustare la droga oltre a somme di denaro derivanti da compravendite effettuate. Ora il giovane Spada deve rispondere di detenzione al fine di spaccio di sostanze stupefacenti.