Partecipa a Notizie Nazionali

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Radko Mladic condannato all'ergastolo per il genocidio di Srebrenica

Condannato dalla Corte Penale Internazionale: su 11 capi, 10 riconosciuto colpevole

Condividi su:

Condannato Radto Mladic, ex generale comandante delle truppe serbe, accusato del massacro di Srebrenica.

La Corte Penale Internazionale, il tribunale delle Nazioni Unite, ha emesso la sua sentenza: su 11 capi di accusa, è stato ritenuto responsabile di 10 capi, una condanna che lo porta all'ergastolo a vita. Le accuse a suo carico erano genocidio e crimini di guerra e contro l'umanità commessi durante la guerra in Bosnia tra il 1992 e il 1995.

74 anni, soprannominato il "Boia dei Balcani", è stato accusato di vari crimini, come il genocidio, crimini di guerra e contro l'umanità. Secondo i giudici, Mladic aveva "l'intenzione" e "l'obiettivo criminale" di sterminare i musulmani durante la guerra di Bosnia. L'11 luglio 1995 a Srebrenica migliaia di musulmani bosniaci furono uccisi dalle truppe guidate da Mladic in quella che doveva essere una zona sotto la tutela delle truppe olandesi dell'Onu.

Mladic, secondo la sentenza, è stato responsabile di operazioni di pulizia etnica, sterminio, uccisioni, infrazioni delle leggi di guerra, deportazioni, atti disumani di dislocamento forzato, terrore contro i civili di Sarajevo, attacchi contro i civili e presa in ostaggio dei Caschi blu delle Nazioni Unite. Condannato anche per il massacro di Srebrenica del luglio del 1995, quando le milizie serbo-bosniache occuparono la città di Srebrenica, dove avevano trovato rifugio migliaia di bosniaci musulmani, perseguitati dai serbo-bosniaci. Mladic ordinò il massacro di tutti i maschi adulti e adolescenti. In tutto, più di settemila persone furono uccise, in quello che fu l’episodio più sanguinoso del conflitto nella ex Jugoslavia, durato dal 1992 al 1995. Mladic è stato condannato anche per aver diretto l’assedio di Sarajevo, durato quasi anni e durante il quale migliaia di persone morirono uccise dai cecchini, dalle bombe o di stenti.

L'avvocato del Boia aveva chiesto di rinviare la sentenza per problemi di ipertensione dell'accusato, ma il Giudice ha rifiutato la richiesta. In seduta, Mladic ha chiesto di poter allontanarsi per un malore, restando fuori per ben 40 minuti, al che l'avvocato ha richiesto un rinvio della sentenza: richeista che non è stata accolta. L'ex comandante ha iniziato ad urlare contro il giudice, che ha deciso di farlo trasferire in un'altra stanza per ascoltare la sua sentenza.

Il processo, che si è svolto all’Aia, nei Paesi Bassi, ha richiesto 530 giorni di udienze, distribuiti in più di quattro anni, ed è considerato il più importante processo per crimini di guerra avvenuto in Europa dai tempi del processo di Norimberga contro i leader nazisti, superato soltanto dal processo al presidente serbo Slobodan Milosevic. Il processo non si concluse a causa della sua morte nel 2006.

L’anno scorso, il diretto superiore di Mladic, il leader politico dei serbo-bosniaci Radovan Karadžić, è stato condannato a 40 anni di prigione per genocidio. Il tribunale ha stabilito che Karadžić aveva la responsabilità politica di aver ordinato l’espulsione e, se necessario, l’uccisione dei bosniaci musulmani dai territori che avrebbero dovuto formare uno stato indipendente abitato soltanto da serbo-bosniaci. Mladic, in quanto comandante delle milizie serbo-bosniache e delle unità dell’esercito regolare serbo inviate ad aiutarle, è ritenuto l’esecutore materiale degli ordini di Karadžić. In un video, mostrato al processo, si vede Mladic ordinare ad alcuni soldati di separare maschi adulti e adolescenti dagli altri civili che si erano rifugiati a Srebrenica poco prima dell’inizio delle uccisioni.

Condividi su:

Seguici su Facebook