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I TWEET DEL DELEGATO ALLA CICLABILITÀ DI VIRGINIA RAGGI

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Paolo Bellino, in arte Rotafixia, delegato alla ciclabilità - anche se lui preferisce definirsi bike manager - della sindaca di Roma Virginia Raggi riceve via twitter domande con tanto di foto a corredo delle pessime condizioni della ciclabile sulla Cristoforo Colombo. “Una domanda legittima, in tempi di onestà e trasparenza, diretta e precisa, volta anche a comprendere, visto il personaggio, il suo lavoro in questo delicatissimo settore. Le risposte, di un rappresentante istituzionale (lo ricordiamo!) – scrive il sito web Riprendiamoci Roma, sono sconcertanti: insulti, sfottò, spocchia, e maleducazione. Tutti elementi che non si addicono a persona chiamata a rappresentare una qualsiasi Amministrazione, figuriamoci quella della Capitale del Paese!” Nominato senza alcun bando e presentato dall'Assessore Meleo in un'infuocata riunione nell'ormai lontano settembre scorso, ove erano state invitate a partecipare associazioni e relativi rappresentanti della ciclabilità romana. Dopo mesi e tante promesse nulla è stato fatto in tema di ciclabilità a Roma, questo è sotto gli occhi di tutti e di difficile smentita. Nelle interviste rilasciate post nomina Bellino parlava dell'esistenza di un ricco piano da sviluppare il cui cuore pulsante era rappresentato dalle Bike Lane, delle quali, ad oggi non  abbiamo visto traccia alcuna! Si tratta di ciclabili leggere, utilizzatissime in tutta Europa, per i costi contenutissimi e per l'ottima capacità di penetrazione urbana. Per chi ha messo fuori il naso dal Raccordo non è nemmeno necessario spiegarlo. L'unica notizia ufficiale, di questo ricco piano, è l'installazione di una misera rastrelliera nei pressi dell'ufficio della Mobilità. Bellino gode di uno stipendio di 55.158,80 euro all’anno e alle polemiche scatenate alla pubblicazione della notizia, lo scorso 22 ottobre, Bellino risponse piccato dalla sua pagina Facebook. “Tutti i quotidiani romani riprendono la mia nomina a bike manager di Roma, non trovando di meglio che citare lo stipendio annuo lordo per gettare una luce oscura sulla prima volta in assoluto che la Capitale si dota di una figura che dovrà renderla ciclabile, come nel resto della modernità contemporanea. Consapevole di non aver modo di veder pubblicata la seguente replica, la scrivo ugualmente. Agli oltre 55.000 euro di compenso, che sono fermamente intenzionato a meritare per portare a compimento la missione della mia vita, vanno confrontati con i 60.833 lordi del precedente stipendio da giornalista. Ai circa 5.000 euro di perdita vanno aggiunti i compensi del secondo livello di contrattazione, che non ho più, i circa 3.000 euro netti che dovrò versare alla cassa di assistenza sanitaria in precedenza pagati dall’azienda, e la futura ricongiunzione previdenziale all’Inpgi che mi costerà una cifra non piccola e finora non quantificabile. Perdo una cifra di soldi e non me ne frega niente, la missione soprattutto.” Di seguito quello che Bellino scrive via Twitter, passaggio per passaggio, chiedendo se vi siano le condizioni perché continui nel suo ruolo istituzionale. – 21 maggio 2017 

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