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ASSEMINI, CONCORSO PER RIDURRE GLI AVANZI DELLE MENSE SCOLASTICHE: FAR MANGIARE DI "PER VINCERE UN PREMIO"

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Ad Assemini, comune della provincia di Cagliari amministrato dai 5 Stelle, è stato lanciato il concorso "Elior chef" che propone l'idea che per combattere il problema degli imponenti scarti alimentari delle mense scolastiche, sia risolutivo spingere i bambini a mangiare "per vincere un premio". Il concorso è stato indetto da un grande gruppo della ristorazione collettiva per il mese di marzo. Una commissione costituita dal Sindaco, l'Assessore della Scuola e 5 alunni valuterà e premierà le classi con "il minor numero di piatti integri". I bambini saranno dunque penalizzati se rifiutano la pietanza proposta dalla ditta stessa (che è anche dispensatrice del premio). Facile prevedere che ciò incentivi all'"abbuffata" chi già ha tendenza all'eccesso alimentare, con gioia dei compagni inappetenti (o di gusti più esigenti), che volentieri cederanno il piatto ad altri. Per il progetto "Elior chef" si da per scontata l’adesione di tutte le classi; solo coloro che non vorranno aderire dovranno fare una richiesta specifica. Per la Elior è "la media" che conta, e che diminuiscano i piatti rifiutati, indice di mancato gradimento. A tutti i ragazzi che parteciperanno alla prova pratica verrà rilasciato un attestato di partecipazione e un kit da cuoco (grembiule e cappello). La giornata da piccoli chef si svolgerà un sabato e il trasporto dei partecipanti sarà a carico dei genitori che verranno invitati ad assistere alla “premiazione”. La denuncia è apparsa sulla pagina Facebook della Rete delle Commissioni Mensa Nazionale, costituitasi spontaneamente per volontà di migliaia di genitori per condividere il lavoro di supervisione che svolgono giornalmente all’interno delle mense scolastiche dei propri figli che non sembra funzionino al meglio: Riteniamo che l'educazione alimentare - afferma la Rete - non la debbano improvvisare i players della ristorazione collettiva: casomai il contrario, devono loro sottostare alle regole della corretta alimentazione, in termini di quantità e qualità del cibo, possibilmente in progetti ideati e validati dalle istituzioni incaricate. Non è attraverso improbabili concorsi per il contenimento dello spreco alimentare che si distrae l'utenza dalle responsabilità sul cibo nelle scuole: che ognuno faccia il suo lavoro e risponda dei risultati, in termini di cibo assunto (nel caso dei gestori della refezione), e non in termini di business, marketing o giochi a premi. È evidente che lo scopo del gioco sia RIDURRE gli avanzi generati da una cattiva cucina e che tale rimane - continua il post della Rete -, scopo mal celato dal nobile intento di lotta allo spreco alimentare. E questa la chiamano educazione alimentare? Qual è stato il parere dell'ASL competente? Nessuna figura professionale, nutrizionista, psicologa è prevista per il concorso dove vince chi mangia di più. La gestione del concorso è affidata al personale della ditta addetto alla mensa. – 22 marzo 2017 

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