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Una politica miope e una situazione carceraria drammatica

Pareri degli addetti del settore sulla condizione delle carceri toscane

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Maria Pia Giuffrida Provveditore Regionale dell’Amministrazione penitenziaria ha definito la situazione carceraria toscana drammatica La situazione delle carceri in toscana rispecchia fedelmente quella italiana.  Gli istituti del nord ovest e  sono  edifici abbandonati a loro stessi senza le risorse necessarie per andare avanti, Lucca ha due sezioni chiuse e le celle sovraffollate. Massa  ha due nuove sezioni nuove  e non si capisce perché. Pisa e  Livorno stessa cosa, tanto che il carcere di Livorno adesso ha chiuso con quello di  Arezzo. Regna sovrana la mancanza di direttori  “Gli istituti di pena toscani stanno crollando a pezzi e secondo il provveditore si possono salvare solo se tutti i soggetti   coinvolti nella gestione del settore  si siedono intorno a un tavolo per risolvere insieme l’ emergenza.  Tutti gli esperti sono concordi nel prendere atto che le ultime leggi, vedi la ex Cirielli e la Giovanardi -Fini hanno contribuito a questo stato di cose, e ne è più che mai convinta la senatrice Silvia della Monica, magistrato ex capogruppo Pd Commissiona Giustizia Senato che valuta invece positivamente  tutte quelle riforme strutturali “che pure sono necessaria perché si diffonda l’idea tra la società civile che il carcere non è il rimedio giusto per ogni devianza sociale , dobbiamo evitare che la custodia cautelare sia inserita obbligatoriamente e che vi sia il dilatamento della sfera penale e vogliamo la prevalenza di alcuni istituti alternativi al carcere ma perché questo accada il cittadino deve cambiare la mentalità e capite che i l carcere  non è l’unico rimedio possibile“
Dello stesso parere Annamaria Fiorillo, presidente del tribunale di Firenze che non usa mezzi termini “Siamo in presenza di una politica miope che non si rende conto che urge una  riforma penitenziaria perché al momento si offre un’immagine della sicurezza non una sicurezza vera. Il carcere non garantisce più dignità e sopravvivenza con il personale ridotto all’osso i detenuti si auto custodiscono ecco la verità  Vogliamo continuare così oppure vogliamo arrivare ad una riforma che cambi tutto questo?  Deve essere un impegno da assumere per chi lavora nel settore e per la stessa società civile”.

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