Per far emergere i dati reali sulle morti legate all'esposizione all'Amianto negli ex lavoratori Enichem di Ottana ci sono voluti pochissimi mesi: dal 23 Gennaio ad oggi sono circa 130 i casi registrati dalla Aiea, l'Associazione Esposti Amianto che ha deciso di squarciare finalmente quella cappa di omertà che regnava da decenni sul tema dell'incidenza tumorale nella Piana Industriale del Centro Sardegna.
“Una lista che cresce ogni giorno di nuovi decessi e che va aggiornata costantemente” - ci dice Sabina Contu, battagliera Presidente Sarda dell'Associazione e vera animatrice di una “operazione trasparenza” che sta facendo emergere tutto il peso insostenibile del prodotto ultimo dell'industrializzazione selvaggia e priva di reali controlli: l'inquinamento del territorio e le sue dirette conseguenze sanitarie.
“Non si può più seguire la vecchia logica Posti di lavoro in cambio di Salute – dice la Presidente nel suo intervento - Il nostro obiettivo è smuovere le coscienze, aprire una riflessione seria che sia politica, sanitaria e culturale sui problemi dell'industria chimica sarda. Non ho sentito il Presidente della Regione, l'Assessore alla Sanità o l'Assessore all'Ambiente fare una riflessione seria sul problema dell'inquinamento delle aree industriali e in particolare sull'Amianto: eppure a Ottana si è morti e si è morti per il lavoro”.
Dichiarazioni forti quelle di Sabina Contu, che ha aperto stamattina in una affollatissima Aula Consiliare del Comune di Bolotana l'Assemblea Aiea.
A confermare plasticamente la sua denuncia è stata la fila costante di ex lavoratori e familiari delle vittime da Amianto che per l'intera mattinata si è avvicendata al tavolo posizionato nel fondo della sala, dove in tantissimi hanno richiesto le informazioni necessarie e i passi da seguire per accedere alle visite mediche o, nel caso dei familiari, per lasciare i dati dei propri congiunti deceduti.
“Non abbia paura l'Assessore all'Ambiente (che si fa fotografare spesso accanto alla Syndial per le bonifiche a Porto Torres) a confrontarsi con noi, perché noi non siamo nemici della Syndial, ma mettiamo al primo posto la Sardegna e il suo territorio e solo dopo il Petrolchimico e la Syndial - ha proseguito la Contu - Manca un imput politico, e tutti sappiamo che la Sanità Sarda funziona con l'imput politico. Vogliamo uno studio epidemiologico serio, che ad oggi ancora manca in Sardegna. Vogliamo la tutela sanitaria, perché gli ammalati di asbestosi possono essere salvati dal carcinoma polmonare.
Vogliamo il ritiro delle Circolari Inail, fatte con una sciatteria inquietante: andremo fino in fondo in questa vicenda e stiamo studiando anche un ricorso per Violazione dei Diritti Umani”.
La Piana Industriale di Ottana non è stata mai inserita nei Siti d'Interesse Nazionale (SIN) ai fini della Bonifica e l'INAIL, che dovrebbe riconoscere le malattie professionali, ha di recente dichiarato che a Ottana l'Amianto c'era ma in misura poco rilevante: eppure ciò che è emerso in pochi mesi grazie all'attività portata avanti dall'Associazione esposti Amianto e le notizie relative alle modalità di smaltimento di Amianto in tempi relativamente recenti (su cui indaga anche la Procura di Nuoro) fanno pensare che il territorio del Centro Sardegna e i suoi Lavoratori siano in realtà, rispetto ad altri casi simili in Italia, semplicemente Figli di un Dio Minore.