MACOMER. C'era una fetore pestilenziale questa mattina ad attendere i manifestanti che si sono dati appuntamento alle 10 di fronte all'Impianto di Trattamento Rifiuti del Centro Sardegna per ribadire tutto il loro dissenso per la sospensione da parte del Consiglio di Stato della Sentenza del Tar Sardegna che blocca la realizzazione del mega impianto da quasi 50 milioni di Euro che Regione e Consorzio Industriale vorrebbero realizzare a Tossilo.
Esalazioni che non hanno però fatto scappare le circa 300 persone che hanno risposto all'appello lanciato dal gruppo indipendentista Liberu e dall'Associazione Temporanea d'Idee 14 Dicembre: movimenti politici, associazioni ambientaliste provenienti da tutta l'isola, amministratori locali ( del Marghine erano presenti i rappresentanti dell'opposizione Comunale di Silanus e il Consigliere di Macomer Giuseppe Ledda), rappresentanti regionali ( erano presenti il Consigliere dei Rossomori Emilio Usala e Gavino Sale ), i rappresentanti di Medici per l'Ambiente ( Vincenzo Migaleddu e Domenico Scanu) e semplici cittadini, costretti ancora una volta a portare in piazza una opposizione ad un progetto che sembra riemergere tutte le volte dalle sue stesse ceneri.
Al centro di tutti gli interventi della mattinata, l'ostinazione della Giunta Pigliaru di portare avanti (seppur con molti problemi interni alla sua stessa maggioranza) un progetto che il Tar Sardegna ha definito “sovradimensionato” e dal costo di realizzazione eccessivo, l'incongruenza del progetto con l'aumento della Raccolta Differenziata, il rischio di ritrovarsi a bruciare i rifiuti provenienti dalla Penisola e le possibili ricadute ambientali su un territorio che ha già pagato il prezzo di 20 anni di incenerimento.
Un fronte compatto che chiede un altro modello gestionale per il ciclo dei rifiuti in grado anche di generare nuovi posti di lavoro, ma che, ad oggi, continua a restare inascoltato da chi, come la Regione Sardegna, sembra non voler proprio dare peso alle ragioni di chi dice No.