Costringeva a pagare il 'pizzo ' decine di imprese edili. Si tratta del clan Strisciuglio colpito questa mattina a Bari in un'operazione condotta dalla Squadra Mobile della Questura, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia. Tra le 27 persone arrestate figura anche Nicola Telegrafo, ritenuto il capo del rione Carbonara e anche il braccio destro del boss Domenico Strisciuglio, detto 'Mimmo la Luna', attualmente in carcere. Il gip del tribunale del capoluogo pugliese, Alessandra Piliego, che ha firmato l'ordinanza di custodia cautelare, ha disposto anche l'arresto di altri esponenti di spicco, come Lorenzo Caldarola, boss del rione Liberta', e di Francesco Valentino, fratello del capo clan Giacomo Valentino, diventato poi collaboratore di giustizia. Le indagini, coordinate dalla pm Desiree Digeronimo, si sono avvalse anche delle rivelazioni fatte proprio da Giacomo Valentino e da altri pentiti. Sarebbero decine le imprese edili costrette a pagare il pizzo per non subire ritorsioni. Nessun imprenditore, pero', ha avuto il coraggio di denunciare. Il clan, da quanto emerso dalle indagini, imponeva ad alcune discoteche cittadine il proprio servizio di vigilanza ed anche i parcheggi erano gestiti direttamente dall'organizzazione criminale. I fatti contestati risalgono al periodo 2007-2012. I reati, ipotizzati a vario titolo, sono l'associazione per delinquere di stampo mafiosa, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, estorsioni e detenzione di armi illegali.