Il "diritto a morire dignitosamente" spetta a tutti, anche a Totò Riina. E' quanto afferma la prima sezione penale della Cassazione, che per la prima volta ha accolto il ricorso dell'avvocato dello storico boss di cosa nostra, nel quale si chiedeva il differimento della pena o, in subordine, la detenzione domiciliare.
Sarà il Tribunale di Bologna a decidere se concedere o meno i domiciliari a Riina, tenendo presente la sua età avanzata e le gravi patologie di cui soffre.