Dalla festa alla paura. È stata l’esplosione di un petardo a seminare il terrore in piazza San Carlo a Torino tra i 30mila tifosi della Juventus accorsi per sostenere la propria squadra durante la finale di Champions League.
Un bambino di 4 anni in prognosi riservata, 7 o 8 i feriti in codice rosso e 1400 quelli totali (numero ancora provvisorio), molti dei quali già dimessi. Questo il bilancio della serata di sabato sera, durante la quale lo scoppio del petardo, lanciato come un falso allarme bomba, ha provocato un boato fortissimo e ha scatenato di conseguenza l’improvviso e incontrollato spostamento dell’enorme calca di persone, causando così molti feriti. Un secondo boato, dovuto invece al cedimento di un parapetto di un parcheggio sul lato sinistro della piazza, ha poi amplificato maggiormente la sensazione che fosse in corso un attentato terroristico.
Due sciacalli sono stati poi arrestati dai Carabinieri dopo essere stati sorpresi a rovistare tra gli zaini e le borse abbandonate dai tifosi fuggiti in preda al panico.
Ieri sera il presidente della Juventus Andrea Agnelli, che si trovava a Cardiff per assistere alla finale, aveva parlato così ai microfoni di Mediaset: "Ho saputo che ci sono stati incidenti a piazza San Carlo, non ho informazioni precise sulla dinamica, ma vorrei esprimere la mia solidarietà a chi è rimasto ferito. Mando un abbraccio a tutte le persone coinvolte”.