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Buona scuola: il cambio look firmato Gentiloni e Fedeli

Tutte le novità scolastiche, per gli alunni e per i loro insegnanti

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La Buona scuola bis è realtà. Dopo la prima discussione avvenuta a gennaio e i successivi pareri delle commissioni di Camera e Senato e della Conferenza Stato-Regioni, il Consiglio dei ministri ha approvato gli ultimi cambiamenti al sistema scolastico italiano. Adesso la Legge 107, arricchita degli otto decreti del governo, è pronta ad intraprendere l'iter per la promulgazione: passaggio alle Finanze, firma del Presidente della Repubblica e iscrizione nel Gazzettino ufficiale.

Quali sono questi cambiamenti?

1. Abolito il Tfa: al suo posto il Fit, un vero e proprio contratto di lavoro. Dopo la laurea, e con 24 Cfu acquisiti anche in forma extracurriculare in discipline antro-psicolo-pedagogiche, i futuri prof potranno partecipare subito a un concorso. Chi lo supererà si inserirà in un percorso immediatamente teorico-pratico: il primo anno sarà finalizzato al conseguimento del diploma di specializzazione; il secondo e il terzo anno servirà per diventare docente, con una fetta consistente di “esperienza diretta” in classe. Sarà retribuito (il terzo anno in analogia a una supplenza annuale); potrà essere sospeso per impedimenti temporanei; fino ad arrivare alla vera e propria risoluzione nel caso di assenze prolungate e ingiustificate, mancato conseguimento del diploma di specializzazione, o se non si superano le valutazioni intermedie.

2. Percorsi agevolati per i precari: attraverso un meccanismo di percentuali decrescenti negli anni, nelle future selezioni almeno fino al 2028 si offriranno posti consistenti ai percorsi agevolati di inserimento: gli abilitati di seconda fascia (circa 60mila - età media 35 anni, in larga parte Tfa) affronteranno solo la prova orale, e poi saranno inseriti al terzo anno di “Fit”. I non abilitati con tre anni di supplenza (stimati dal Miur in meno di 20mila unità) invece faranno un solo scritto e l'orale per accedere al secondo anno di Fit. Secondo questo “calendario”, in base a primi calcoli, per arrivare a concorsi con la maggioranza di posti per i nuovi, e più giovani, docenti in possesso del nuovo percorso abilitativo (formazione iniziale e tirocinio, Fit) bisognerà attendere almeno il 2030.

3. Un posto per tutti: la scuola deve essere un luogo per tutti, superare le barriere e le differenze, “ai bambini e alle bambine pari opportunità di educazione, istruzione, cura, relazione e gioco, superando disuguaglianze e barriere territoriali, economiche, etniche e culturali”.

4. Bocciatura per la scuola dell'infanzia: la possibilità di bocciatura è consentita alle ipotesi "eccezionali e comprovate da specifica motivazione". I voti saranno espressi non più a lettere, ma a numeri.

5. Tes Invalsi:eliminato agli esami di terza media, effettuati durante l'anno, saranno ancora presenti agli esami di fine superiore.

6. Esame di terza media: le prove si asciugano, con tre scritti e un colloquio. L'esame viene riequilibrato e si torna a dare più valore al percorso scolastico rispetto al peso delle prove finali.

7. Più borse di studio: più fondi per le borse di studio a favore degli studenti iscritti agli ultimi due anni delle istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado, per l'acquisto di libri di testo, per la mobilità e il trasporto, per l'accesso a beni e servizi di natura culturale. Il Miur stabilisce ogni anno i criteri per il riparto delle risorse. Il governo ha deciso di rendere stabile il «sistema di apprendimento duale» nei percorsi di Istruzione e formazione professionale (Iefp), partito in via sperimentale nel 2015. Si punterà soprattutto a rilanciare l'apprendistato di primo livello.

8. Scuole superiori, istituti professionali e prova finale: Cambiano anche gli istituti professionali: i percorsi durano 5 anni: biennio più triennio. Gli indirizzi passano da 6 a 11. Ogni scuola potrà declinare questi indirizzi in base alle richieste del territorio, coerentemente con le priorità indicate dalle Regioni. Vengono rafforzate le attività laboratoriali: nel biennio più del 40% delle ore sarà destinato a insegnamenti di indirizzo e attività di laboratorio, ci sarà uno spazio del 10% per apprendimenti personalizzati e per l'alternanza Scuola-Lavoro (dal secondo anno del biennio), il resto delle ore sarà dedicato a insegnamenti generali. Nel triennio, invece, lo spazio per gli insegnamenti di indirizzo sarà superiore (55% per anno) per dare la possibilità ai giovani di specializzarsi e approfondire quanto appreso nel biennio, nell'ottica di un ingresso facilitato nel mondo del lavoro. Per essere ammessi alla prova finale, per tutte le scuole superiori, è necesario avere la sufficienza a tutte le materie; una possibile insufficienza deve essere giustificata in seduta d'esame dai professori. e prove scritte scendono a due (addio al “quizzone”), un orale. Lo svolgimento delle attività di alternanza Scuola-Lavoro diventa requisito di ammissione.

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