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Napoli: 7 arrestati per corruzione nei rapporti di fornitura all'Istituto Nazionale Tumori

Complessivamente i finanzieri hanno sequestrato beni per quasi due milioni di euro

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La Guardia di Finanza di Napoli ha eseguito misure di custodia cautelare (arresti domiciliari) e provvedimenti di sequestro patrimoniale nei confronti di sette persone responsabili, del reato di corruzione nell'ambito dei rapporti di fornitura di apparecchiature medicali all'Istituto Nazionale Tumori Fondazione "Pascale" di Napoli.  Tra questi anche il dirigente amministrativo dell'istituto, adesso ai domiciliari, Elia Abbondante, nonchè il direttore generale dell'Asl Napoli 1 Centro.

Tra gli altri destinatari dei provvedimenti (arresti domiciliari) è presente anche il primario Francesco Izzo. Insieme con la moglie, aveva costituito due società con le quali faceva da intermediario per l'approvvigionamento di dispostivi medicali (macchinari) che il Pascale comprava per le cure antitumorali.

Per aumentare le vendite un informatore scientifico, Marco Argenziano - ai domiciliari - avrebbe dato 10 mila euro al primario Francesco Izzo per raddoppiare, nel 2015, le prescrizioni e, quindi gli ordini, di un farmaco antitumorale, lo Nexavar, destinato ai pazienti oncologici.

Il primario faceva risultare gli apparati come gli unici idonei per quel tipo di cure e creava le condizioni affinché fossero acquistati urgentemente dalle società a lui riconducibili. Così si evitava il bando di gara e si procedeva tramite trattativa privata. Le società, inoltre, gonfiavano il loro fatturato aumentando sensibilmente il prezzo di acquisto dei dispositivi.

Secondo gli investigatori, tutto ciò avveniva con la compiacenza del dirigente amministrativo, anch'egli arrestato. Ai domiciliari sono finiti anche alcuni imprenditori del settore farmaceutico e un informatore scientifico. Complessivamente i finanzieri hanno sequestrato beni per quasi due milioni di euro.

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