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Su il Pil a fine 2016, Coldiretti: minacce al made in Italy

I dati e le cifre dell'economia italiana nel punto del venerdì

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Fisco. Forte recupero nel 2016 dell’arretrato tributario, che raddoppia rispetto al 2015 attestandosi al 12%. Questa la buona notizia del presidente del Consiglio di presidenza della giustizia tributaria Marco Cavallaro, durante la cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario tributario 2017.  Nel corso del 2016 i processi di natura fiscale giunti a conclusione sono stati 300.000, 232.000, invece, quelli di nuova apertura. In totale i processi pendenti sono 468.000. Assai di più sono invece le liti fiscali arretrate che attendono l’esame della Cassazione: sono 50.000. Tuttavia il governo starebbe valutando l’ipotesi di rottamarle in blocco. Tale operazione potrebbe avvenire sulla base “dei principi di rottamazione della cartelle esattoriali”, ha precisato il viceministro all’Economia Luigi Casero.  
Intanto la pressione fiscale nel 2016 scende al 42,9% del Pil, in calo dello 0,4% rispetto al 43,3% dell’anno precedente

Istat. Inizio 2017 col botto per l’Italia per quanto riguarda importazioni ed esportazioni da e verso paesi extra-Ue: su base mensile parliamo di aumenti a gennaio del 2,8% per quanto riguarda le esportazioni e dell’1,7% per le importazioni. Il dato è certamente più ragguardevole se lo si valuta su base annua: rispetto infatti a gennaio 2016 abbiamo un +19,7% per l’export e un +22,3% per l’import. Capitolo Pil: nel quarto trimestre 2016 risulta in aumento dello 0,2% sul trimestre precedente (aumento congiunturale) e dell'1% sul quarto trimestre 2015 (aumento tendenziale). 

Mercato immobiliare. Per il terzo anno consecutivo il mattone cresce nelle compravendite: il 2016 si chiude infatti con un +18,4% rispetto al 2015. Impennata nell’ultimo trimestre (+16,4%) che consente di superare il milione di case comprate e/o vendute, un dato che non si registrava dal 2011. A guidare la locomotiva immobiliare le città di Torino (+26,4%), Bologna (+23,7%) e Genova (+22, 9%).   

Coldiretti. Aumentano le importazioni di concentrato di pomodoro dalla Cina: hanno raggiunto, cioè, la quota di 100 mln di kg, pari al 20% della produzione italiana. È quanto denuncia Coldiretti, a commento dei dati Istat sulla produzione extra Ue. L’associazione di rappresentanza dell’agricoltura italiana  avverte anche il rischio che il prodotto cinese venga spacciato come made in Italy sul mercato nazionale ed internazionale, non essendoci l’obbligo di indicare l’origine dei prodotti.
 

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