Cristina Tedeschini è il procuratore aggiunto di Pescara, a capo dell’inchiesta sulla tragedia di Rigopiano . Il Csm ha deciso di trasferirla a Pesaro, “La mia sede di servizio è la procura di Pesaro, a 200 chilometri da qui. Sono stata nominata ormai quasi tre mesi fa procuratore della Repubblica di quella città che amo profondamente”.
A tre mesi dalla nomina, il Pm resta ancora a Pescara “Ci sono due motivi che mi impongono di rimanere qui: il primo è la sciagura di Rigopiano. Un’indagine complicata, per molti versi straziante che non è possibile né voglio scaricare su un sostituto procuratore, seppur bravo”, il secondo motivo “Csm e i suoi organismi non hanno ancora nominato il nuovo capo della procura di Pescara. È un posto vacante da tempo e io sono il procuratore aggiunto. Se andassi via anch’io non ci sarebbe una figura di responsabilità dell’ufficio a meno di una delega specifica.”
La Tedeschini, non vuole lasciare Pescara, “so che per carattere non potrei mai lasciare in questo momento l’indagine sulla tragedia”. Il motivo è semplice “È troppo grande il dolore e lo smarrimento degli orfani e dei parenti di quelle 29 persone morte sotto la slavina. Io i familiari li vedo, li incontro, ci parlo. So quanto sia forte il loro e il nostro desiderio di chiarezza su questa tragedia. Non posso abbandonare l’ufficio senza l’arrivo di aiuti e di un nuovo capo dell’ufficio”.
Il Pm è netto: non potrebbe lasciare una tragedia del genere nelle mani di un altro collega: “Mi auguro che prima o poi riesca a prendere possesso del mio ufficio di destinazione. Per ora questo non avverrà. Anche perché il Csm finora non mi ha detto nulla sui tempi del trasferimento. E io non ho avuto, lo dico sinceramente, il tempo di interessarmi di questioni burocratiche per accelerare la mia partenza da Pescara. Non ho nemmeno cercato di avere quel tempo.”