In primo grado, con rito abbreviato, Buoninconti è stato condannato a trent'anni perché ritenuto responsabile della morte della moglie, Elena Ceste ma oggi tramnite i suoi legali Buoninconti ha richiesto l'Assoluzione e, in subordine, esclusione dell'aggravante della premeditazione.
L'avvocato Mazzarita ha affermato che non esiste nessun omicidio da punire. Ha inoltre precisato che la frattura del coccige riscontrata sul cadavere è da imputare ad una caduta avvenuta quando Elena Ceste era ancora in vita. Oltreuttto secondo i legali non ci sarebbe sul corpo nessun segno di violenza sul corpo senza vita della donna, il che esclude l'omicidio
"Abbiamo chiesto l'assoluzione e siamo fiduciosi e lo è anche Buoninconti che ha seguito il processo con molta attenzione", ha poi sottolineato al termine dell'udienza Marazzita, che ha ribadito: "In questo processo tutto si gioca nella premessa, l'accusa esclude la morte accidentale che invece a nostro parere è possibile per diversi motivi, tra cui le condizioni del corpo della vittima". Prossima udienza il 15 febbraio, data in cui è prevista la sentenza.