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Rivolta nel Cpa di Cona: per ora è tornata la calma

I disordini erano scoppiati dopo la morte di una 25enne ivoriana. Il Cpa inoltre è sotto accusa per le scarse condizioni igieniche

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Per ora la situazione del Centro di prima accoglienza (Cpa) di Cona, in Provincia di Venezia sembra essere tornata alla calma dopo i disordini scoppiati questa ieri sera e proseguiti nella notte.

Gli immigrati, in seguito alla morte di una giovane ragazza ivoriana all’interno della struttura, avevano avviato una dura protesta dando alle fiamme parte del mobilio del centro. Al momento della rivolta erano presenti 25 operatori della cooperativa che gestisce la struttura i quali si sono rifugiati per paura in alcuni container. Verso le 2:00 di questa notte gli operatori sono stati fatti uscire e i migranti hanno cessato la protesta. 

La ragazza si sarebbe sentita male in bagno e ha perso i sensi verso le 8:00 del mattino ma i soccorsi, secondo quanto raccontano i migranti, sarebbero arrivati solo verso le 14:00. Da qui la protesta e i disordini nella serata. Dall'ospedale di Piove di Sacco, dal quale è partita l'ambulanza, fanon sapere perà che i soccorsi si sono avvviati non appena era giunto l'allarme. 

Il Cpa di Cona, situato un una ex base missilistica, è già stato al centro di diverse polemiche per quanto riguarda le pessime condizioni ingieniche e di sistemazione dei circa 1000 migranti ospitati i quali hanno documentato con diverse foto su Facebook le condizioni di degrado in cui versa la struttura. 

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