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"Solidarietà sprecata?" I beni raccolti per il terremotati abbandonati in magazzino

Il fatto è accaduto nel Comune di Valsamoggia, in provincia Bologna. L'Assessore comunale ammette i ritardi e promette la consegna entro gennaio.

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Che fine hanno fatto tutti i beni della popolazione di Valsamoggia raccolti questa estate dall'amministrazione per le popolazioni colpite dal terremoto? Sta suscitando indignazioni e polemiche questo post con annesso un video realizzato da alcuni consiglieri comunali di Valsamoggia, comune in Provincia di Bologna, nel quale si vedono i beni raccolti per i terremotati del Centro Italia abbandonati in un magazzino e mai consegnati ai destinatari.

Nel video, intitolato “Solidarietà sprecata?" sono appunto visibili gli scatoloni contenenti i beni di prima necessità, raccolti questa estate sull’onda di solidarietà generata dal dramma del terremoto, ammassato in un magazzino non in perfette condizioni di conservazione. 
"Abbiamo fatto questa piccola indagine per chiedere che venga risolto il problema piuttosto che lasciarli qui alcuni prodotti possono essere donati alla Caritas prima che vadano a finire peggio"  hanno detto Simone Rimondi, Fabio Negrini e Michele Stanzani, consiglieri del gruppo “Civicamente Valsamoggia”, invitando l’amministrazione a trovare una soluzione.

E proprio l’amministrazione comunale è intervenuta sulla polemica con l’assessore al Patrimonio Fabio Dardi che ha ammesso i tardi nella consegna sempre su Facebook. "Come comunicato sin da subito – dice  Dardi - la raccolta di beni coordinata dal Comune dopo l'iniziativa spontanea promossa da molti cittadini, è stata sospesa dopo alcuni giorni su richiesta della Protezione Civile per eccesso di beni conferiti".
In seguito allo stop dell’invio, l’assessore dice che “i beni sono stati presi in custodia nei magazzini comunali in attesa della loro consegna alla Protezione Civile, inizialmente prevista alcune settimane fa. A seguito però di contatti con amministratori dei Comuni delle zone colpite, abbiamo deciso di riprogrammare l'invio per farlo arrivare direttamente in zona, coordinandoci con l'amministrazione comunale del posto".
E in conclusione Nardi ha detto:  "Non siamo riusciti ad organizzare questa consegna diretta sul posto nei tempi che avremmo voluto e di questo mi assumo la responsabilità. In ogni caso si tratta di beni a lunga conservazione e non deperibili, tranne una minima parte. Documenteremo la consegna, che avverrà entro la prima metà di gennaio, non appena verrà effettuata".

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