Le condanne per terrorismo in Italia
10 anni di reclusione per Aldo Kobuzi e 9 per sua moglie Giulia Maria Sergio, nota anche come Fatima, il nome scelto dopo la conversione all'Islam. 8 anni per la sorella e la madre di Kobuzi.
Sono queste le condanne emesse dalla Corte di Assise di Milano per i diversi foreign fighters partiti dall’Italia e ancora combattenti nelle fila dell’Isis in Siria. L’unico ad essere detenuto in Italia è il padre di Fatima, Sergio Sergio, condannato a 4 anni reclusione. Fatima, originaria di Torre del Greco, sarebbe stata introdotta al radicalismo jihadista dalla madre e dalla sorella del marito Aldo Kobuzi, famiglia di origine albanese.
Le “spose della jihad”
Sono chiamate anche “spose della jihad”, le circa 2000 donne che da tutto il mondo si sono unite al Califfato nero di Al Bagdadi tra Siria, Iraq e Libia. Di queste, circa 500 provengono da paesi occidentali attraverso percorsi di radicalizzazione o conversione avvenuti per lo più via web o in sedi di indottrinamento clandestine. A livello l’Europeo, un rapporto dell’International Centre for Counter-Terrorism (ICCT) stima che circa il 17% dei foreign fighters partiti o presenti nel vecchio continente siano donne.
In Italia il fenomeno riguarderebbe circa 100 individui dei quali sono 15 nati nel nostro paese mentre gli vi hanno solo vissuto o vi sono transitati per raggiungere altre mete.