Una nuova bufera giudiziaria sta investendo in queste ore Roma e il sindaco Virginia Raggi. Raffaele Marra, attuale capo del personale del Campidoglio e braccio destro del primo cittadino Pentastellato, è stato arrestato con l’accusa di corruzione. Insieme a lui è finito agli arresti anche il costruttore e immobiliarista Sergio Scarpellini. La vicenda che ha portato all'ennesimo terremoto all’interno dell’amministrazione capitolina è legata all'inchiesta sulla compravendita delle case Enasarco e risale al 2013. In quel periodo Marra era a capo del dipartimento politiche abitative del Comune di Roma.
Il dirigente non è mai stato nelle simpatie di una parte del M5S per via del suo passato politico, avendo lavorato a fianco di Gianni Alemanno e Renata Polverini. Nel settembre era stato al centro del caos nomine in Campidoglio, contestate appunto dal Movimento. Dopo essere stato nominato vicecapo di gabinetto di Raggi, successivamente era stato “trasferito” alle Risorse Umane come capo del personale del comune. Ma oltre a questo filone, che aggiunge ulteriore imbarazzo per il sindaco Virginia Raggi con effetti che ancora non facile prevedere alla luce anche del caso Muraro, l’Anac (Authority anticorruzione) e la Procura di Roma avrebbero aperto un fascicolo sulla nomina alla direzione turismo del Campidoglio di Renato Marra, fratello di Raffaele.
L’esposto sarebbe partito da una segnalazione del Codacons che chiedeva di accertare una possibile violazione dell'articolo 7 del codice di comportamento dei dipendenti pubblici, che vieta al dipendente di partecipare all'adozione di decisioni o ad attività che possano coinvolgere interessi propri o di parenti. Inoltre una inchiesta del settimanale “L’Espresso” ha svelato suoi presunti legami impropri in passato con alcuni costruttori dai quali avrebbe ricavato vantaggi: accuse però sempre smentite da Raffaele Marra che ha annunciato querele. In questo momento è in corso una perquisizione dei Carabinieri nell’ufficio di Marra in Campidoglio.
E arrivano anche le prime reazioni politiche affidate a un post su Facebook del presidente Pd Matteo Orfini: “Prima le tardive dimissioni della Muraro, poi le perquisizioni in Campidoglio, oggi l'arresto di Marra: quando dissi che stavano riciclando il peggio, quando raccontai i legami pericolosi di questa gente, Grillo, Di Battista e Di Maio mi insultarono. Oggi non chiederanno scusa. Perché sono politicamente corresponsabili”. "Adesso ci riuniamo tutti quanti e tireremo fuori una linea senza problemi, e' giusto che la magistratura faccia il suo corso. Non c'è ombra di dubbio che è una cosa grave, gravissima", ha affermato a SkyTg24 Roberto Fico. L'annunciato flashmob di oggi a Siena organizzato dal Movimento a sostegno dei risparmiatori del Monte dei Paschi sembrerebbe dunque prossimo al rinvio. Beppe Grillo e i parlamentari M5S avevano infatti deciso di rinviare la partenza prevista per stamattina dopo aver appreso dell'arresto di Marra.