Il 13 maggio scorso l'ex Ad Harald Espenhahne e altri cinque manager della Thyssen furono condannati per il rogo che nella notte tra 5 e il 6 dicembre del 2007 provocò la morte di sette operai.
Ieri in Cassazione sono stade depositate le motivazioni della sentenza che attribuisce ai manager una "colpa imponente" per la strage.
Secondo i giudici il managment era consapevole dei rischi che correvano i lavoratori ben prima del rogo. La quarta sezione penale della Cassazione accusa, infatti, i dirigenti di una "imponente serie di inosservanze a specifiche disposizioni infortunistiche di carattere primario e secondario, non ultima la disposizione del piano di sicurezza che impegnava gli stessi lavoratori in prima battuta a fronteggiare gli inneschi di incendio, dotati di mezzi di spegnimento a breve gittata, ritenuti inadeguati e a evitare di rivolgersi a presidi esterni di pubblico intervento».
Gli addebiti riguardano anche il "volontario temporeggiamento" nella realizzazione dell'impianto anticendio sia per ragioni di bilancio sia perchè l'impianto di Torino era in via dismissione.