Fanno raggelare il sangue nelle vene le frasi di Laura Taroni e Leonardo Cazzaniga, i due amanti diabolici dell’ospedale di Saronno arrestati ieri dai Carabinieri con l’accusa per il primo di aver provocato la morte di quattro pazienti anziani malati terminali e di aver ucciso il marito della donna perché intralciava la loro relazione, e per la seconda di aver partecipato all’assassinio del coniuge somministrandogli un mix di farmaci che lo avrebbe nel tempo debilitato fino a farlo morire.
In una intercettazione Laura Taroni parla degli omicidi con il figlio di undici anni fino ad arrivare a pianificare l’eliminazione della nonna. “Non sai quanto le nostre menti omicide messe insieme siano così geniali” avrebbe detto il ragazzino. La madre gli replicava: “Tua nonna non è possibile”. “A tua nonna e a tua zia non è semplice... A meno che non gli fai tagliare i fili dei freni a tua zia... Gli tiri l'olio dei freni". (...) "Poi c'è tua zia Gabriella... Non sei abbastanza grande per poter... Non sei abbastanza grande!" incalzava la donna al figlio appena undicenne. I due, nella conversazione registrata, continuano a scambiarsi opinioni su progetti violenti fino a quando la donna aggiunge ancora: "E poi cosa avresti fatto? - rivolgendosi sempre al figlio - Le avresti fatte sparire così? Non è così semplice, sono grosse! L'umido da noi passa solo una volta a settimana (...) non abbiamo più neanche i maiali” facendo riferimento al fatto che la donna conduceva un’azienda agricola.
In un altro passo Taroni, rivolgendosi a Cazzaniga, dice per lui “di essere pronta a tutto, anche a uccidere i miei figli”, ma l’interpretazione di questa frase è a dir poco presa con le pinze dal pubblico ministero Maria Cristina Ria che ha fatto scattare le manette ai polsi dei due. Quanto all’anestesista, secondo le testimonianze rilasciate da alcuni infermieri, Cazzaniga si vantava in corsia di “fare l’angelo della morte”, di “essere dio”, di applicare nei confronti dei pazienti con una bassa aspettativa di vita il suo “particolare protocollo” che niente aveva a che vedere con una eventuale pratica aziendale o di altro tipo ma consisteva "nella somministrazione di sedativi e anestetici, singolarmente o in associazione tra loro” fino a causarne il decesso.
In questo modo secondo le risultanze dell’inchiesta sono morti Angela Lauria, Giuseppe Vergani, Luigia Lattuada, Antonino Isgrò e Massimo Guerra, marito di Laura Taroni, convinto dalla donna ad assumere quei farmaci per guarire da una forma di diabete inesistente. Il sospetto degli investigatori è che anche la madre della Taroni sia stata vittima del cocktail letale di farmaci perché si opponeva alla relazione della figlia con Cazzaniga. L’ultimo omicidio, dunque avrebbe come movente il rapporto affettivo tra i due indagati, entrambi sposati: il profondo malessere della Taroni avrebbe scatenato la decisione di porre fine al vincolo matrimoniale e alla vita di Guerra usando proprio quel “protocollo Cazzaniga” di cui conosceva perfettamente le caratteristiche.