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Accoglienza Migranti. Il Centro Sardegna tenta la Svolta della Micro-Accoglienza che coinvolge le Famiglie

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Un passo importante, che avvia un percorso che consentirà di vagliare la possibilità concreta di applicare ad un territorio della Sardegna Centrale, quello della regione storica del Marghine, una innovativa modalità di Gestione dei Migranti, finalmente non calata dall'alto ma pianificata e condivisa, in modo diretto, con gli abitanti dei comuni interessati: è la Micro-Accoglienza, un sistema intelligente che eviterà l'arrivo di centinaia di persone da stipare in luoghi inospitali e inadatti allo scopo ( basti ricordare che si era immaginato di farlo nell'ex Carcere di Macomer).
Nessuna imposizione per nessuno, perché il Progetto messo in campo dall'Unione dei Comuni del Marghine ha una impostazione completamente capovolta rispetto alla gestione ordinaria e saranno quindi i soggetti interessati ad avanzare la propria disponibilità ad accogliere i soggetti richiedenti asilo: un approccio talmente differente rispetto a quanto visto fino ad ora in Terra Sarda che sarà davvero difficile trovare argomentazioni plausibili per sollevare le solite barricate “anti-invasione” che in molte zone d'Italia stanno facendo emergere il peggio di una incontenibile deriva razzista (basti citare il recente caso di Gorino, in provincia di Ferrara).
L'avvio del nuovo corso coincide con la pubblicazione sul sito istituzionale dell'Unione Marghine della Manifestazione d'Interesse finalizzata alla creazione di un elenco di soggetti privati che si rendono disponibili ad accogliere i richiedenti asilo.

Vediamo nel dettaglio come funziona.

Anzitutto, chi sono i privati? Sono le Famiglie, i soggetti e le piccole strutture ( familiari o ricettive con una capienza massima di 10/12 unità) residenti o operanti nei Comuni della stessa Unione (Birori, Bolotana, Borore, Bortigali, Dualchi, Macomer, Silanus, Sindia).
Dovranno essere loro, se vorranno, a candidarsi per ospitare i richiedenti di protezione internazionale.
Il progetto prevede anche un piano di formazione della durata di 2/3 giornate per dare alle famiglie un quadro di riferimento sulla condizione dei richiedenti protezione e su aspetti di carattere antropologico - educativo volti a sottolineare l’attenzione agli aspetti culturali e relazionali.
Ai soggetti ospitanti sarà riconosciuto un contributo economico mensile per le spese di vitto, alloggio dell’ospite e supporto, cosi come stabilito dalle tariffe ministeriali.

Per seguire gli aggiornamenti dalla Sardegna, visita il sito www.ilmarghine.net 

 

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