Altri 150 militari si affiancheranno ai 650 già presenti in città e supporteranno le forze dell’ordine “che operano a livelli eccellenti”. E’ il risultato del lungo vertice sulla sicurezza svoltosi oggi a Milano dopo i fatti di Piazzale Loreto, dove un dominicano è stato ucciso, e dopo la rissa scoppiata la notte scorsa tra un gruppo di filippini sotto il grattacielo della Regione Lombardia nella quale due giovani sono rimasti feriti. Al summit, convocato dal sindaco Giuseppe Sala che aveva chiesto un intervento diretto del Governo, ha partecipato il ministro dell’Interno Angelino Alfano assieme a tutti i vertici delle forze dell’ordine e al prefetto Alessandro Marangoni.
Alfano ne ha approfittato per dare alcuni dati sul numero degli uomini in servizio e sui reati commessi nel capoluogo lombardo che secondo il responsabile del Viminale sono in calo. Ma ha anche annunciato lo stop agli arrivi dei migranti perché da questo punto di vista “Milano ha già fatto la sua parte”. “La città – ha sottolineato Alfano - ha raggiunto la sua quota e quindi se ci sarà un calo degli sbarchi, come è presumibile per il periodo invernale, vi sarà uno stop agli arrivi. Il peso dell'immigrazione si sente soprattutto perché ci sono Comuni che non accettano arrivi, scaricando l'emergenza sugli altri. Cercheremo di farli collaborare”.
Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza, in provincia hanno a disposizione 8.041 uomini. Quanto ai crimini commessi, gli omicidi nel 2013 sono stati 13, nel 2014 ammontavano a 17, nel 2015 si sono fermati a 13 e per il momento ammontano a 7. Furti e rapine calano mediamente del 3-4% e in media nei primi nove mesi del 2016, rispetto all'analogo periodo del 2015, il totale generale dei reati è calato del 7%. Volendo poi allargare il panorama, secondo i dati forniti dal Viminale, in dieci anni i reati sono diminuiti del 36% passando dai 163.817 del 2006 ai 105.488 di quest’anno. Cifre dunque che sembrerebbero tranquillizzare sul grado di sicurezza della metropoli lombarda, anche se gli ultimi due episodi avvenuti in altrettante zone centrali della città hanno suscitato notevole allarme e paura nella popolazione. “Milano – ha ribadito il sindaco Sala - è più sicura di tante città italiane. Il dibattito sulla sicurezza, se non è supportato da numeri, è a perdere. Gli indicatori dicono che i crimini di varia natura sono in diminuzione, non c'è nessun allarmismo”. Quanto poi all’accoglienza ai migranti “la città - ha aggiunto - continuerà a fare la sua parte, ma il tema è la dimensione del nostro impegno perché ci sono realtà che non la fanno”.
Scettico sull’invio di altri 150 soldati è il governatore della Lombardia Roberto Maroni che giudica “tardiva la risposta del Governo”. “Temo – ha proseguito, rammaricandosi di non essere stato invitato al tavolo del summit - che non sarà sufficiente a risolvere tutti i problemi. Per ora è soltanto un annuncio, vedremo. La risposta vera da dare è: stop all’immigrazione in Lombardia”.