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Bruxelless e la marcia contro l’odio e il terrore

A sfilare sono in 10 mila

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A quasi un mese dalle stragi di Bruxelles, per dire no al terrorismo e si al vivere serenamente insieme, i belgi di ogni religione ed etnia si sono riuniti ed hanno manifestato tutti insieme per le strade della Capitale.

A promuovere l’iniziativa, a cui hanno aderito tra le 7 e le 10 mila persone, sono stati tutti i leader religiosi del Paese: l’arcivescovo cattolico di Bruxelles Joseph De Kesel, il metropolita ortodosso del Belgio (Patriarcato ecumenico) Athenagoras, il Rabbino Capo di Bruxelles Albert Guigui, il capo dell’Esecutivo di musulmani in Belgio Salat Echallaoui e Sylvain Peeters di DeMens.nu.

Lo scopo della marcia formata dall’unione di due cortei, partiti uno dalla Gare du Nord e l’altro dalla piazza centrale di Molenbeek, che si sono poi uniti davanti all'ex sede della Borsa, è quello di abbattere le barriere dell’odio e distruggere i confini del terrore.

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