Il terremoto del 24 agosto 2016 si è verificato ai piedi dei Monti della Laga che si si sviluppano per oltre 24 km tra gli altopiani di Amatrice (RI) e di Campotosto (AQ) i quali sono costituiti da rocce carbonatiche, ossia da calcari e dolomie, rocce di origine “torbiditica”, composta generalmente da arenarie, ossia materiale tipo sabbie e materiale più fine, come argille.
I monti della Laga sono risultati quindi di enormi frane sottomarine che portavano materiale da dimensioni di sabbie ad argille sul fondo del mare. Quel materiale trasformatosi in rocce è poi stato sollevato da fenomeni geologici successivi.
Dopo la loro formazione 2 e 3 milioni di anni fa, in seguito ai movimenti degli Appennini e in particolare in seguito all'innalzamento del gruppo del Gran Sasso più a sud, si è venuta a formare una faglia (lunga frattura) che si sviluppa per alcune decine di chilometri e che nel tempo si è mossa per circa 2000 metri.
Una faglia che è rimasta silente per molto tempo, ma come previsto dai geologi, avrebbe potuto riattivarsi in qualsiasi momento e così è stato. Sempre a causa di questa faglia nella zona si sono avuti i terremoti dal 1985 ad oggi. Quidi nessuno aveva previsto il sisma di questi giorni ma gli espesrti sapevano che la faglia poteva riattivarsi in ogni momento. Terremoti di forte entità nella zona si erano avuti nel 1639 (Magnitudo 6.2), 1646 (Magnitudo 5.9) e nel 1703 (Magnitudo 6.9).
Quel che preoccupa ancora di più è il fatto che nella zona sono presenti altre faglie più piccole che potrebbero muoversi nei prossimi giorni per assestamento.