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Lo sciopero a scuola del 20 maggio

Si lotta per i diritti e la difesa del proprio lavoro.

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.  La FLC CGIL, CISL Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal indicano per tutti i lavoratori della scuola pubblica uno sciopero per venerdi’ 20 maggio 2016. Si scenderà in piazza per i diritti e la difesa del proprio lavoro.

Di questo sciopero indetto ne parla il Dott. Salvatore Cosentino segretario generale Uil scuola Napoli e Campania.

Lo sciopero è a carattere nazionale con diramazioni territoriali:nel caso della Campania è regionale con un vero è proprio corteo che parte da piazza Dante e arriva a piazza Matteotti. I motivi essenziali dello sciopero sono il contratto da una parte e alcune criticità della legge 107 cioè di questa legge di riforma come la chiamata diretta(ogni dirigente si chiama chi vuole) e il bonus(il merito all’interno di ogni scuola) che dovrebbe essere attribuito ad un numero limitato di docenti attraverso un meccanismo complicato, un elemento fondamentale della scuola è la collegialità all’interno della scuola lavorano tutti dal personale agli amministrativi tutto il corpo scolastico quindi andrebbe a tutti attribuito. In questi mesi abbiamo assistito a continue dichiarazioni da parte del ministro dell’istruzione e da parte del presidente del consiglio sulla cosiddetta “buona scuola”.

Ma in questo propagandare la scuola che dovrà venire dimenticano la scuola che già c’è e dimenticano aspetti fondamentali come un milione e passa di addetti che sono fermi da 7 anni con il contratto, ora il datore di lavoro che in questo caso è lo stato che “dimentica” volutamente di rinnovare il contratto dei lavoratori della scuola ma anche la carriera sapendo che c’è stata una sentenza della corte costituzionale che ha ritenuto illegittimo questo comportamento dello stato e ha dichiarato lasciamo stare il pregresso ma devi rinnovare il contratto. E si continua a non parlare di contratto e si continua a parlare di norme che incidono sulla vita di addetti della scuola dimenticando che queste norme le dobbiamo richiamare all’intero del contratto. Noi dobbiamo garantire a questo paese di uscire da questa lunga crisi proprio puntando sull’istruzione, sull’educazione sulla cultura. Come si può puntare se non si investe un euro sui lavoratori su chi la scuola la fa ogni giorno. Per lo sciopero del 20 non abbiamo quantificato ma ci aspettiamo milioni di colleghi per dare veramente bisogno a quelli che sono i veri bisogni della scuola. Io ho definito in un’intervista che il governo è sordo a queste vere esigenze. E il sindacato non lo dice tanto per ma lo dice perché il sindacato quale rappresentante dei lavoratori enunciano queste difficoltà. Quindi noi invitiamo tutti i lavoratori della scuola a scioperare affinchè possa cambiare questa sgradevole situazione. 

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