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Ue, più controllo su coste contro immigrazione

Risultato vertice Lussemburgo

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Un presidio delle coste, ma fatto bene.

Quando il problema-immigrazione si fa duro, il governo dell’Ue tira fuori la linea dura e decide: schiereremo guardacoste e guardie alla frontiera, in numero massiccio.

Su questo progetto i ministri dell’Interno dei paesi Ue hanno raggiunto un accordo a Lussemburgo lo scorso 21 aprile. Tale accordo prevede la creazione di un’agenzia appositamente dedicata al controllo delle coste. A formalizzare l’annuncio della raggiunta intesa al commissario europeo per le migrazioni, gli affari interni e la cittadinanza, Dimitris Avramopoulos, è stato il ministro olandese all’Immigrazione, Klaas Dijkohoff.

Ora il documento su cui il piano si basa dovrà passare dal voto del Parlamento di Bruxelles e quidi dalla docimasia dei leader Ue nel Consiglio del 28 e 29 giugno prossimi.  Tra i ministri firmatari del documento, c’era naturalmente anche il nostro Alfano, che non si è limitato a sottoscrivere il programma ma ha dato egli stesso un importante contributo, a nome dell’Italia, facendosi propugnatore del “migration compact”: tale principio, ha detto orgogliosamente il ministro, ha ricevuto l’apprezzamento del presidente della Commissione Ue oltre che dei singoli governi europei.  

Come spiega il sito dell’Ansa, alla luce dell'esperienza fatta con l'accordo tra Ue e Turchia, l'Italia ha messo sul tavolo la proposta di un 'migration compact' al fine di ridurre i flussi anche lungo la rotta mediterranea: questo dovrebbe avvenire  attraverso nuove intese siglate con i Paesi d'origine e di transito, in particolare, naturalmente,  quelli africani, da invogliare  con strumenti finanziari innovativi come i bond Ue-Africa.

Si tratta di titoli per finanziare  progetti infrastrutturali in quei Paesi e facilitarne l'accesso ai mercati finanziari, di concerto con la Bei (Banca europea degli investimenti) e le altre grandi organizzazioni finanziarie internazionali.

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