Alla guida dell’azienda telefonica di Stato.
Dopo esserlo stato della Rai e di Terna, l’operatore che gestisce la trasmissione di energia elettrica in Italia. Dal 30 marzo scorso Flavio Cattaneo è il nuovo amministratore delegato di Telecom Italia. A designarlo nella carica il Cda appositamente convocato per redistribuire competenze a tutti i livelli direttivi dell’azienda.
Tecnicamente, a Cattaneo sono state conferite “responsabilità nel governo complessivo della Società e del Gruppo”; in esse sono “incluse la responsabilità di definire, proporre al Consiglio di Amministrazione e quindi attuare e sviluppare i piani strategici, industriali e finanziari e tutte le responsabilità organizzative per garantire la gestione e lo sviluppo del business in Italia e in Sud America".
Nato a Milano nel 1963, dopo aver conseguito la laurea in architettura al Politecnico di Milano e successive specializzazioni nel settore immobiliare alla Bocconi, Cattaneo entra nell’imprenditoria edile nel 1989. Dopo aver avuto responsabilità direttive in varie società del settore elettrico, tra cui la Aem di Milano (dal 1999 al 2001), la Serenissima Gas e la Malpensa energia, nel 2003, a quarant’anni, diventa il più giovane direttore generale della Rai.
Lo resta fino al 2005: il biennio gli basta per lasciare in eredità conti completamente risanati. Nel 2005 sale al timone di Terna, che abbandonerà nel 2014: anche qui si segnala per un’amministrazione virtuosa che porta ad un incremento considerevole del valore d’azienda. Il dopo-Terna lo vede nella società ferroviaria Nuovo Trasporto viaggiatori S.p.A., prima come consigliere d’amministrazione e poi come ad.
E ora, il traballante (traballantissimo) colosso della telefonia: pane per i denti del Grande Risanatore.