Evasione: fenomeno sempre in crescita in Italia.
Ė un segreto di Pulcinella, si sa, ma quando a certificarlo è il Rapporto annuale della Guardia di Finanza il problema grave – e quotidiano – diventa improvvisamente serio, emergenziale. Nel 2015, secondo i dati diffusi da viale XXI Aprile (la sede del Comando generale della Gdf a Roma, naturalmente), sarebbero esattamente 8485 i cittadini che, pur avendo svolto attività tali da percepire un reddito, risultano “perfetti sconosciuti” al fisco.
Nell’arco di tutto lo scorso anno un consistente lavoro di indagini (19800) e di verifiche (8573) sull’intero territorio nazionale ha avuto come risultato, piuttosto lusinghiero, quello di far emergere una casistica di situazioni tale da potersi quantificare in qualcosa come 13665 denunce per reati. La metà di esse riguarda un classico dell’evasione all’italiana, l’emissione di fatture false (cioè per operazioni inesistenti) e, in generale, operazioni fraudolente di varia natura. E le persone finite in manette sulla base di queste denunce sono state, da gennaio a dicembre 2015, 104.
Capitolo sprechi nella pubblica amministrazione e truffe ai danni dei finanziamenti pubblici. Nel 2015, continua il rapporto Gdf, lo Stato ha subito un danno patrimoniale per oltre 4 miliardi. Scendendo nei particolari “radiografici” del “tumore”almeno 1 miliardo è costituito dalla percezione illecita di finanziamenti comunitari e nazionali, pratica per la quale sono finite sotto denuncia 4084 persone; 300 milioni, invece, è la quota rappresentata dalle truffe a previdenza e sanità (documentate da 6779 denunce). Per i reati contro la Pubblica Amministrazione, si contano poi 3179 arresti.