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Uccide l'ex moglie e la figlia, poi confessa il duplice delitto

In Abruzzo un nuovo caso di femminicidio a pochi giorni dall'approvazione del decreto in Senato

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Veli Selmanaj, detto Willi, questo il nome del 46 enne, bracciante agricolo originario del Kosovo e con etnia albanese, che ieri sera, poco prima della chiusura del supermercato Todis di Pescina (L’Aq),  ha ucciso la moglie (50 anni)  e la figlia (21 anni), entrambe dipendenti di un’azienda agricola di Ortucchio (L’Aq) Già denunciato dalla moglie per una presunta violenza sessuale nei confronti della (o delle) figlia (figlie), l’uomo ha compiuto il folle gesto sparando a colpi di arma da fuoco contro le due donne,per poi ammettere la sua colpevolezza davanti alle forze dell'ordine. I carabinieri, infatti, lo hanno arrestato fermandolo nella frazione di Venere mentre fuggiva con una Fiat Punto bianca, al cui interno è stata ritrovata una pistola, l’arma con cui probabilmente è stato compiuto il delitto.

L’uomo, stando a quanto dichiarato dall’avvocato Leonardo Casciere, difensore dei sei figli di Selmanaj, era già stato accusato di violenza sessuale e avrebbe dovuto rispondere dell’accusa nell’udienza preliminare fissata per il prossimo novembre. L’avvocato dell’indagato, Davide Baldassare, sostiene invece che all’origine del duplice delitto potrebbe esserci uno stato di incoscienza raggiunto dall’uomo a seguito della separazione dalla moglie in atto e delle accuse mossegli dalle figlie ma da lui costantemente respinte. Selmanaj sarà interrogato dal pm di Avezzano Maurizio Cerrato e poi trasferito nel carcere della città.

A pochi giorni dall'approvazione in Sentato del decreto legge n. 93 su violenza di genere e sicurezza, si consuma l'ennesimo reato di femminicidio che, pur subendo spesso una forte "strumentalizzazione" politico-mediatica, di fatto resta un problema sociale molto serio, nei confronti del quale occorrerebbe agire non solo attraverso la legge ma anche e soprattutto attraverso una reale e concreta sensibilizzazione delle diverse problematiche di cui troppo stesso le donne continuano ad essere oggetto.

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