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Cosa resta di noi: mare,Versilia e debolezza umana per Giampaolo Simi

L'ultimo libro dello scrittore toscano a contatto con il pubblico balneare

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Una spiaggia toscana in inverno, innevata e candida, che nasconde un mistero. Lì si dipana Cosa resta di noi, l'ultima opera di Giampaolo Simi, colta per ironia della sorte nell'afosa stagione estiva.

Non un giallo balneare, piuttosto un giallo territoriale quello di Giampaolo Simi, che abbiamo trovato a Follonica, nella Maremma toscana durante una presentazione della sua opera.
Cosa Resta di Noi (Sellerio Editore – pag. 300, 14 euro) è un romanzo che affronta l'introspezione sociale, che insieme al tempo è il traino dell'opera e che ha rappresentato una vera e propria sfida per l'autore – durata quasi dieci anni – per costruire un giallo sopra le righe, che parte da una mancata nascita per poi svilupparsi intorno alla sparizione di una donna in una spiaggia versiliese coperta di neve.

Un ambiente caro e familiare, quello dello stabilimento balneare, per Giampaolo Simi che lascia proprio ad un bagnino, Edo, il compito di fare da narratore nel suo romanzo e che anche durante la presentazione, avvenuta in un vociante bagno, ribadisce l'importanza della vita sociale che ruota attorno a tutti e che determina la spinta che può arrivare a compiere i propri traguardi, come quelli di uno scrittore impegnato a sviluppare la sua storia.

Al riguardo Simi, interpellato su quanto la famiglia, altro tema trainante del suo libro, possa influire sulla carriera dell'individuo ne afferma il peso, che però può essere diminuito grazie alla cultura: una città come Bologna ad esempio ha compreso da tempo l'importanza di estendere la cultura al maggior numero di persone possibili – afferma – con progetti e luoghi finalizzati a questo, per abbattere così la diversa estrazione sociale e far sviluppare alla persona le sue capacità intellettuali, magari frenate dal proprio ambiente familiare.

Una sfida letteraria, quella di Giampaolo Simi che raccoglie ampi consensi tra il pubblico grazie anche alle librerie indipendenti, che nella crisi da tempo presente nel paese stanno risalendo gli indici delle vendite, pur con fatica: senza le librerie indipendenti, senza il loro impegno fatto di incontri e cura non esisterei, come credo molti altri come me – racconta – in quanto tale e dove è poi fondamentale la fiducia che si crea tra le librerie stesse e gli editori, per mantenere un prodotto di qualità da offrire ai lettori.

Cosa resta di noi si impone come una delle letture più interessanti dell'estate, per le sue inusuali caratteristiche e per le sue location: una sfida vinta a pieni voti per il suo autore, grazie alla tensione psicologica e alla cura che ha impresso nella sua opera.

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