Autunno 1935, l’Italia fascista sferra il suo attacco all’impero etiope - Dopo 7 mesi di lotta il Negus Hailé Selassié è detronizzato e va in esilio a Londra. È la momentanea fine di un regime che vanta le origini illustri e antichissime: Selassié, esponente della dinastia Salomonide, era il sommo sovrano di un impero ereditato da re Salomone e della regina di Saba.
Primo settembre 1939, alle prime luci dell’alba Hitler invade la Polonia e in Africa solo la Liberia è uno stato indipendente - Nel 1941 la Gran Bretagna e le sue truppe coloniali marciano su Addis Abeba, cacciano gli italiani. Selassié fa ritorno in patria, sfila ad Addis Abeba mentre i sudditi inneggiano il suo nome in un clima di festa. Il Negus si risiede sul suo trono sacro.
La fine della seconda guerra mondiale e l’indipendenza dell’India (1947) e dell’Egitto (1945) dalla Gran Bretagna segnano l’inizio di un lungo processo di decolonizzazione. Gli anni che vanno dal 1955 al 1966 segnano il progressivo sgretolarsi delle potenze coloniali europee e la conquista dell’indipendenza da parte di quelli che saranno i nuovi stati africani.
Un indipendenza conquistata pacificamente o con le armi, che ha prodotto stati per la maggior parte instabili e poverissimi, ha acceso speranze e prodotto idee. Sono nati sistemi politici nutriti da sogni, speranze e utopie, altri corrotti dalla brama di potere e denaro, altri più semplicemente ereditati dal passato. Il reporter polacco Rysard Kapuscinski, visse questi anni sul continente nero scrivendo reportage con la precisione e il realismo del cronista, la meticolosità dello storico e la penna leggera del romanziere. Kapuscinski, laureato in studi storici e giornalismo all’università di Varsavia, permette ai suoi lettori di entrare nell’universo africano, facendo luce e mettendo ordine tra eventi altrimenti troppo intricati e difficili da comprendere...Continua a leggere...