STOCCOLMA - Arriva da poco la notizia della morte, dopo una breve malattia, dello scrittore, poeta svedese Tomas Tranströmer. L'uomo, ottantatrenne, era stato insignito del premio nobel per la letteratura nel 2011 e la giuria giustificò la sua premiazione dicendo "attraverso le sue immagini condensate e traslucide, ci ha dato nuovo accesso alla realtà ".
La sua carriera aveva preso inizio con una laurea in Psicologia conseguita presso l'Università di Stoccolma nel 1956. Tuttavia, già due anni prima aveva pubblicato una prima raccolta di poesie dal titolo 17 dikter (17 poesie). Riuscì a pubblicare numerose opere fino al vero exploit mondiale arrivato nel 1990 con l'assegnazione del Nordic Council's Literature Prize, conquistato, nel corso degli anni anche da Neruda, Sanguineti e Montale. Nel corso dello stesso anno fu insignito anche del Neustadt International Prize for Literature sempre per le sue poesie.
Putroppo il '90 si rivela essere 'croce e delizia' del poeta visto che Tranströmer viene colpito da un ictus che fortunatamente non gli impedisce di continuare a scrivere. Infatti un paio d'anni dopo i problemi di salute, precisamente nel 1993, riesce a pubblicare Minnena ser mig (I ricordi mi guardano) e la sua prima autobiografia. Nel 2004 il poeta svedese ottiene un ulteriore successo con la raccolta in versi dal titolo Den stora gåtan (Il grande enigma) tradotta e pubblicata anche in Inghilterra.