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Quarto Premio Cortina d’Ampezzo: vince “Il sale rosa dell’Himalaya”

Storia di una violenza ai danni di una trentenne

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Nella notte tra il 29 e il 30 agosto Camilla Baresani diventa la seconda donna, dopo Cristina Comencini, ad entrare nell’albo d’oro del Premio Cortina d’Ampezzo, uno dei più giovani premi letterari nazionali, nato nel 2011 per volontà di Vera Slepoj. Dopo Francesco Vidotto con Siro (Minerva), Marco Albino Ferrari con Alpi segrete (Laterza) e, appunto, la regista romana con Lucy (Feltrinelli), è ora la volta dell’ex autrice de L’imperfezione dell’amore e di Un’estate fa. Il sale rosa dell’Himalaya (Bompiani), il titolo con cui ha trionfato nella quarta edizione del premio, si presentava alla cerimonia finale potendo già fregiarsi della vittoria del Premio Internazionale Città di Como. La toccante storia della trentenne milanese Giada Carrara, vittima di violenza, ha avuto la meglio su una concorrenza non certo poco agguerrita: in lizza per mettere le mani sul premio c’erano anche Luciana Capretti, con un’altra storia al femminile (Tevere, Marsilio); Il supercritico d’arte Flavio Caroli, che proponeva le gesta di un fotografo (Voyeur, Mondadori); Giorgio Falco, alle prese con totalitarismi e problemi di vita quotidiana (La gemella H, Einaudi); Flavio Pagano, col dramma dell’alzheimer (Perdutamente, Giunti); Piersandro Pallavicini e la sua sosia di Ave Ninchi (Una commedia italiana, Feltrinelli); e, infine, il decano dell’editoria Marco Polillo, forte del commissario Zottìa (Il convento sull’isola, Rizzoli).     
Si aggiudica invece il Premio della Montagna Cortina d’Ampezzo, gemello del primo, il libro Sinai, edito da Fabbri e scritto dal teologo Vito Mancuso in coppia con Nives Meroi.          

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