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Oggi si venera San Giuseppe Calasanzio

Inventò la scuola pubblica

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Nonostante sia passato alla storia con un nome italiano, San Giuseppe nacque in Spagna, a Peralta de Calasanz: fu battezzato José Calasanz.

I suoi antenati erano stati nobili e, seppure il padre lavorasse, la famiglia visse in uno stato di agiatezza che permise al giovane Giuseppe, nato nel 1557, di intraprendere i suoi studi e realizzare i suoi sogni.

Studiò quindi legge e giurisprudenza, serbando nel cuore il desiderio di farsi sacerdote. Vestì gli abiti nel 1583. Si racconta fosse molto amato a Peralta, tant'è che ci si aspettava diventasse vescovo, e lo stesso clero della Spagna vedeva in lui una papabile guida della diocesi. Eppure il futuro Santo fu chiamato a Roma nel 1592, dove mise a frutto le sue conoscenze legali negli uffici del Vaticano.

Quando non lavorava, San Giuseppe indulgeva in lunghe passeggiate nella città eterna. Eppure non solcava le vie acciottolate, non osservava la magnifica architettura e non frequentava salotti di prestigio: aveva scoperto i rioni popolari, strade strette frequentate principalmente da bambini scalzi e adolescenti poveri. Un universo alternativo, fatto di criminalità, violenza e squallore.

Un giorno, camminando tra quelle vie, vide un gruppo di ragazzi che giocavano e si azzuffavano tra atti sconci e bestemmie. Giuseppe Calasanzio (come iniziarono a chiamarlo in Italia), che fino ad allora aveva trovato piatta e monotona la sua "chiamata" a Roma, capì perché il Signore aveva voluto il suo intervento: avrebbe educato quei ragazzi. Avrebbe creato delle scuole.

Con il Concilio di Trento erano sorte diverse scuole di catechesi estive, e già tanti ragazzi erano stati tolti dalle strade, ma la loro condizione nel mondo non migliorava: imparavano a diventare uomini onesti grazie all'insegnamento del cristianesimo, ma mancavano loro le basi di una istruzione scolastica, che potesse un giorno dar loro prestigio.

Fu così che in una saletta polverosa attigua alla sagrestia di Santa Dorotea in Trastevere, nel 1597 nacque la prima scuola pubblica d'Europa. La sua scuola era aperta a bambini e ragazzi di tutte le età, e per la prima volta venne usata l'istruzione (all'epoca privilegio dei ricchi) come strumento di salvezza per i più poveri. 

San Giuseppe, fino ad allora amatissimo dai suoi colleghi al Vaticano, subì rimbrotti e prese in giro. Nessuno credeva al suo progetto, nessuno pensava che i "ragazzi di strada" fossero degni di tale privilegio. Qualcuno pare disse "se tutti studiano, chi ci lustrerà le scarpe?". 

Ma il Santo non si fermò, e nel 1602 fondò "l'Ordine secolare delle Scuole Pie". I suoi seguaci sono detti gli scolopi.

Quello che nacque come un escamotage per l'aggregazione e l'inclusione divenne un progetto stabile, con regole, orari e obblighi. Giuseppe iniziò a dividere gli studenti, sempre più numerosi, in classi, ad insegnare materie di studio diverse, a inserire voti, premi, esami. Valutava con attenzione l'indole di ogni scolaro: a quelli che avevano più difficoltà insegnava un mestiere dignitoso, a coloro che avevano attitudine allo studio preparava all'università, aiutandoli anche economicamente.

Nel 1612 Giuseppe comprò Palazzo Torres, a causa del grande numero di studenti. Si racconta che lì avvenne il suo primo miracolo: un bambino si era ferito gravemente ad un occhio mentre giocava nel cortile; il Santo con il suo solo segno della croce lo guarì.

San Giuseppe fu uomo di incredibile intelligenza e apertura mentale. Si confondeva benissimo tra la gente più povera come tra i più ricchi; con i religiosi come con i laici. Tra i suoi amici più intimi infatti c'erano due uomini di scienza: Galileo Galilei e Tommaso Campanella.

Nel 1622 l'Ordine fu riconosciuto da Papa Gregorio XV, e San Giuseppe e i suoi seguaci aggiunsero un quarto voto a castità, povertà e obbedienza: la cura dei giovani e la loro educazione.

Purtroppo però, il lavoro di Giuseppe Calasanzio fu invidiato e ostacolato da coloro che chiamava fratelli: dei religiosi a lui vicini lo calunniarono all'Uffizio Religioso, dicendolo incapace e indegno ad un simile compito e puntando il dito contro la sua amicizia con Galileo.

Perciò, il Santo venne incarcerato e sottoposto ad ore e ore di interrogatori. Venne scarcerato quando al giudice fu chiaro il suo unico intento: fare del bene. Il venerdì santo si trovava su una carrozza che lo allontanava dal carcere, e piangeva commosso. Veniva liberato il giorno in cui Gesù moriva sulla croce.

L'Ordine di San Giuseppe fu declassato a Congregazione senza voti, e piano piano abbandonato da professori e maestri. Il Santo dovette assistere a questa ingiustizia, e passò il resto della sua vita insieme ai suoi "ragazzi di strada", tentando di ricucire insieme il suo sogno.

Morì a novantanni, sentenziando "l'Ordine risorgerà!"

E non solo è rinato, diffondendosi in tutta Europa, ma il suo modello è alla base della nostra istruzione scolastica. Ancora oggi i bambini che iniziano la scuola seguono le regole di Giuseppe Calasanzio, il Sant'uomo che inventò la scuola pubblica.

Preghiera: Agli educatori e ai giovani concedi, Signore, di essere capaci di formare se stessi e gli altri a non fermarsi ai soli valori terreni, bensì di saper passare dalla presente partecipazione al Regno di Dio a quella eterna nei cieli. E per l'Ordine delle Scuole Pie suscita, Signore, generosi operai che si impegnino a promuovere l'opera educatrice di S. Giuseppe Calasanzio e così giovare al progresso dell'umanità. Te lo chiediamo per Gesù, nostro Signore e Maestro. Amen.

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