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Oggi si venera San Bernardo

Mistico, asceta e "dottor mellifluus" della Chiesa

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San Bernardo, con la sua determinazione e la sua eloquenza, riuscì a riportare la Chiesa sotto un'unica guida spirituale.  Chiamato "doctor mellifluus", fu una figura importantissima non solo per i cattolici, ma per la storia europea.

Bernardo de Fontaine nacque in una nobile famiglia della Borgogna. La ricchezza materiale non impedì ai genitori del Santo di essere devoti e pii, tant'è che consacrarono tutti e sette i loro figli a Dio, dando loro una formazione cattolica. 

Bernardo era un bellissimo bambino biondo, di indole buona e riservata. Studiò abbondantemente la grammatica e la retorica tant'è che si dice che era difficilissimo vincere un'argomentazione contro di lui.

L'amatissima madre morì che il giovane aveva solo diciassette anni. Divorato dal dolore, Bernardo trovò conforto nelle parole del Vangelo. Perciò decise di abbracciare la vita monastica. Inizialmente il padre e i fratelli si opposero, poiché l'amavano così tanto che soffrivano al pensiero di non vederlo più. Ma Bernardo era determinato, e vinse anche questa disputa: convinse i sei fratelli, il padre e altri parenti a seguirlo in monastero. Alle porte di Chatillon si presentano in trenta. 

In pochi anni si distinse per dedizione e per il suo amore nello studio della teologia. Dopo aver preso le vesti di sacerdote, si allontanò dal monastero per fondare l'abbazia di Chiaravalle, nella regione di Champagne. Vicino l'abbazia viene eretto un monastero, che in pochissimi mesi molti monaci iniziarono a chiamare casa.

Bernardo iniziò a Chiaravalle un periodo di ascetismo, in cui si dedicava principalmente al lavoro e allo studio. Mangiava e dormiva solo lo stretto necessario, e ai suoi monaci chiese meno preghiere e più lavoro, in modo tale da renderli utili nell'aiuto agli altri. Il monastero si fondava sull'Ordine cirstercense, e quindi sul rifiuto di offerte e sussidi: i monaci lavoravano e vendevano ciò che producevano, diventando a tutti gli effetti parte della società.

Mentre era intento a organizzare i suoi monaci a Chiaravalle, gli giunse la notizia dell'elezione di Innocenzo II, a cui però venne contrapposto l'antipapa Anacleto II. Sconcertato, Bernardo sistemò gli ultimi affari in Champagne e partì per un lungo viaggio.

Il suo scopo era duplice: fondare più monasteri cistercensi possibili e convincere le genti a riconoscere Innocenzo II come unico Papa. Ebbe successo in entrambe le missioni. 

Fondò monasteri in Inghilterra, Francia, Irlanda, Italia e molti altri paesi europei. Parla a favore di Innocenzo, e i consensi per Anacleto iniziarono a diminuire, sia tra il clero che tra il popolo. Più il suo viaggio proseguiva, e più gente si metteva in pellegrinaggio con lui, per poi trovare casa a Chiaravalle.  Si racconta che le sue prediche fossero così coinvolgenti che quando si sapeva che stava per arrivare, le donne chiudevano i mariti in casa per paura che questi si facessero monaci.

Nonostante il carattere mite, Bernardo non aveva paura di schierarsi contro ingiustizie e scorrettezze, che fossero perpetrate da povera gente o da ricchi signori. Si ritrovò anche a criticare la dissoluzione e la ricchezza del clero, nonché la presunzione dell'antipapa Anacleto II.

Quando tornò a Chiaravalle, il suo obiettivo era riuscito: Innocenzo II veniva riconosciuto come unico Papa.

Nel 1145 salì al Pontificato il suo discepolo, Bernardo dei Paganelli, che diventò Eugenio III. San Bernardo scrisse una lettera di monito al nuovo Papa, mettendolo in guardia circa l'ipocrisia di chi l'aveva votato, e aspettandosi richieste di potere e denaro. Eugenio III tenne in considerazione le parole del maestro e, quando fu tempo della seconda crociata, mandò San Bernardo in missione con i suoi uomini. Purtroppo la missione fallì alle porte di Damasco.

Bernardo sarebbe stato pronto a ripartire subito, ma re, vescovi e popolo chiedevano incessantemente il suo consiglio, e lui non potè esimersi.

Si racconta che in vita compì diversi miracoli. Pare che una volta, rimasto in mezzo al bosco con un carretto e una ruota rotta, abbia ingaggiato una sfida di logica e astuzia con un diavolo dispettoso che lo tormentava. Alla fine riuscì a ingannare il diavolo a fargli aggiustare la ruota e permettergli di ripartire.

San Bernardo era così tanto devoto alla Madonna (in cui probabilmente vedeva la sua dolce madre, morta troppo presto) che ogni volta che vedeva una sua iconografia, salutava con un gioioso "Ave, Maria!". Secondo diversi testimoni, una volta al suo saluto seguì una voce che rispose "Ave, Bernardo!". La sua devozione per la Vergine fu un sentimento così sincero, simile a quello di un figlio per la sua mamma, che a lei dedicò sonetti, canzoni e poesie. Il poeta Dante, nel Paradiso, presenta San Bernardo come araldo di Maria, suo più fedele servitore e protettore.

 Il Santo monaco spirò nel 1153, nel suo convento a Chiaravalle, dove il suo corpo riposa.  Proclamato dottore della Chiesa, è il protettore di apicoltori, agricoltori e vignaioli e, per la sua eloquenza, i predicatori. 

 PREGHIERA. O Signore, che hai dato al tuo popolo il beato Bernardo come ministro di eterna salute, concedici, te ne preghiamo, che meritiamo di avere come intercessore in cielo colui che abbiamo avuto come dottore in terra.

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