Ci sono interviste che riescono ad appassionarmi. Parlare della Settima Arte, è sempre emozione. Parlane con un giovane produttore, concede ai miei lettori, la possibilità di scoprire come nasce un film.Ringrazio per avermi concesso questa intervista, in momento tanto impegnato nella sua vita professionale. Si trova all'estero sul set di un film. Me ne vuole parlare?
Parlare di cinema è sempre un'occasione per condividere momenti culturali e storici e quindi è sempre una crescita.
Mi trovo in Marocco ad Agadir per un film ambientato durante la Prima Guerra Mondiale, è una storia drammatica con sfumature action che racconta lo scontro tra Ottomani e gli Assiri. Ambientazioni e costumi sono fantastici. Mi ha chiamato sul set per visionare le scene dal vivo il mio amico regista Alessandro Derviso che in questo caso è uno dei producer, io sono entrato in un secondo momento e mi occuperò della distribuzione nazionale ed internazionale
Le lascio raccontare il cinema da un punto di vista di chi "costruisce" mattone dopo mattone, un film.
Nella storia del cinema abbiamo moltissimi esempi di film nati per le diverse esigenze. Io amo il cinema che vive del bisogno di raccontare le storie personali dei suoi autori. Il cinema che pulsa emozioni, al di là del genere. Un film ha bisogno di moltissime attenzioni fin dalla sua ideazione.
Si creano differenti team per i differenti reparti, dalla sceneggiatura al montaggio il film viene "toccato" e modellato da centinaia di persone. Quello che si vedrà ala fine è il lavoro di ogni singolo professionista che ha dato il suo.
Come le è nata questa passione. Come nasce il Produttore Daniele Gramiccia?
La mia passione nasce quando ero già grande. Verso l'età di 22 anni ho frequentato per gioco un corso di giornalismo, ho iniziato a lavorare come inviato in una tv locale e subito dopo ho sentito il richiamo del cinema. Così mi sono diplomato alla NUCT in regia e produzione.
Era il 2011, capii che avrei potuto esprimere meglio la mia esigenza produttiva negli USA, così sono partito per Orlando FL, dove ho conosciuto un musicista Italiano che mi ha aiutato nella realizzazione del mio primo film Americano, Two Days tra l'altro scritto dai fratelli D'Innocenzo (credo sia stato il loro primo film ad essere prodotto). Da quel momento non ho più smesso di fare questo meraviglioso lavoro
Mi permetta una domanda che mi sta tanto a cuore. Quando arriverà al set il film ispirato al caso di Cronaca Nera diretto dalla Regista Stefania Rossella Grassi? Nel caso, quando possiamo vedere un film della regista?Il film in questione è un film molto difficile e molto particolare. Ha bisogno di tempo perché alcuni aspetti della scenaggiatura sono i risultati di attente analisi che proprio la regista Stefania ha portato avanti. Potete vedere intanto un magnifico lavoro di Stefania che si chiama Preludio, un film che andrebbe condiviso in tutto il mondo.
Ha anticipato la mia domanda. La faccio ugualmente. Preludio è un piccolo film che le sta a cuore. Quali sono i pregi di questo cortometraggio che tratta un argomento di così grande impatto sociale, cosa lo rende il più riuscito tra tutti i film che trattano lo stesso argomento?
Preludio ha una totale ed unica originalità . Gli autori e registi, in primis Stefania Rossella Grassi, sono riusciti a trattare un argomento così delicato, senza cadere nello scontato. Mi spiego meglio. Preludio obbliga lo spettatore ad immaginare la violenza e non a vederla. I monologhi di Haber, Nero e Boni, sono una vera escalation della violenza. Il monologo della Rossellini, Giordano e Kanakis, è poesia violenta, mai rappresentata visivamente. Non è facile lavorare sul set con la regista Stefania Rossella Grassi. Ma se ti dice: "Dani domani ti porto a casa il girato", puoi stare certo che lo fa.
Prossimi progetti professionali?
Ce ne sono molti, purtroppo però ogni volta che arriva questa domanda la risposta è quasi sempre la stessa: Non ne posso ancora parlare, ma si tratta di più produzioni internazionali.