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"E NON RIMASE NESSUNO" IN SCENA A ROMA DALL'11 DICEMBRE AL 9 GENNAIO

Redazione
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C’era qualcosa di magico in un’isola: bastava quella parola ad eccitare la fantasia. Si perdeva contatto col resto del mondo, perché un’isola era un piccolo mondo a sé. Un mondo, forse, dal quale non si poteva tornare indietro.”

Sono lì, sulla riva di Indian Island, provenienti ognuno dalle proprie vite senza essersi mai conosciuti prima. Con delle piccole valigie che contengono poco più di un cambio, come a voler lasciare sulla terraferma il peso di un bagaglio molto più grosso. Ma quel pesante fardello, che non ha desistito dall'accompagnarli, si è accomodato in quelle piccole valigie ed è approdato sull’isola con loro, perché il senso di colpa non ti abbandona mai.

Dieci persone hanno unito i loro destini prima ancora di conoscersi, macchiandosi di crimini che nessuna giustizia ha mai potuto punire. Sarà su quell’isola, che ben presto si rivelerà una trappola claustrofobica e letale, che i dieci sviscereranno il loro più profondo essere mettendosi definitivamente a nudo difronte a quel “guardiano della soglia” che li ha attesi per giustiziarli.

Una vecchia filastrocca accompagnerà per mano la sorte di ognuno di loro annunciata da un enigma che si svelerà solo dopo che il cerchio si sarà chiuso intorno alla vittima di turno fino a quando… “E non rimase nessuno”

Agatha Christie ha considerato questo capolavoro (meglio conosciuto come Dieci piccoli indiani) la più ardua delle sue opere. E a giusta ragione! Un thriller di tale perfezione non poteva non richiedere una totale dedizione e fatica da parte dell’autrice. Il giallo più venduto in assoluto: più di centodieci milioni di copie!

La Christie si diverte ad applicare il virtuosismo logico “dell'enigma della camera chiusa”che consiste nella costruzione di un crimine apparentemente irrisolvibile commesso in un luogo impenetrabile e senza possibilità di fuga per l'assassino.

Signori, siete invitati a bordo, Indian Island ci sta osservando e ci attende fiduciosa...

Anna Masullo

 

La prima rappresentazione teatrale del romanzo di Agatha Christie risale al 1943 solo quattro anni dopo la pubblicazione dell'omonimo romanzo e curata dalla stessa autrice. Fu quella l'occasione per un cambio nel finale, ritenuto troppo tragico per il momento storico e che invece qui viene recuperato perché più aderente alle atmosfere di una fiaba noir che si evincono nell'opera letteraria della Christie. La struttura positivistica del giallo classico in cui la figura di un investigatore o di un eroe ripristina l'ordine delle cose portando alla luce la verità, qui viene sostituita da una crudele e ossessiva litania di una filastrocca che detta le regole di un gioco perverso, anticipando il modo in cui i personaggi dovranno far fronte al loro destino.

Ad impreziosire il cast, formato da Linda Manganelli nel ruolo di Vera Claythorn,

Massimo Reale nel ruolo di Philip Lombard, Fabrizio Bordignon nel ruolo di Henry Blore, Ruben Rigillo nel ruolo del dottor Armstrong, Mario Scaletta nel ruolo del generale Mackenzie, Francesco Maccarinelli nel ruolo di Anthony Marston ed Enrico Ottaviano e Giuditta Cambieri nei ruoli dei coniugi Rogers, due pilastri del teatro italiano: Mariano Rigillo e Anna Teresa Rossini.

Mariano Rigillo ricopre il ruolo di Lawrence Wargrave, un giudice in pensione sospettato di aver condannato a morte ingiustamente un uomo, Edward Seton;

ma il senso di giustizia vige invece ossessivamente in Wargrave. Come egli stesso dice ”Mi ha sempre fatto orrore l'idea che una creatura innocente dovesse soffrire o morire per un mio atto. Ho sempre auspicato il trionfo della giustizia.” Uomo molto riflessivo e dal sangue freddo, risalta tra il resto della strana compagnia invitata sull'isola per la sua spiccata acutezza.

Anna Teresa Rossini veste i panni di Emily Brent, una signorina puritana e bigotta, dal comportamento ossessivamente religioso. La sua condotta, dovuta anche ad una educazione di stampo militare impartitale dalla famiglia, è rigida e severa. Non mostra mai compassione verso gli altri, tant'è che è accusata dalla voce misteriosa di aver provocato il suicidio della sua giovane governante perché incinta e per questo da lei licenziata. La sua ossessione per la separazione tra le classi sociali è ben raccontata dal cercare di rapportarsi solo con il giudice Wargrave.

 

TRAMA:

Otto persone vengono invitate da un certo signor Owen ad un incontro in una piccola isola deserta, Indian Island, al largo delle coste del Devon.

Non si conoscono tra di loro. Sull'isola troviamo ad accoglierli due domestici assunti per l'occasione. Il padrone di casa non c'è.

Durante la cena una misteriosa voce proveniente da un grammofono, accusa tutti loro, compresi i domestici, di crimini di cui si sono macchiati in passato. Crimini mai perseguiti dalla legge.

Tutti si difenderanno con vigore dalle imputazioni della voce, ma poco dopo, il giovane Marston accuserà un malore e morirà per avvelenamento da cianuro di potassio.

Da quel momento, le morti si susseguiranno seguendo le rime di una inquietante filastrocca che troneggia sul camino. Ad ogni morte, delle statuine (inizialmente dieci) che sono in bella vista sulla mensola del camino, cominceranno a sparire. La mano assassina chiuderà il cerchio con l'ultimo omicidio. L'unica statuina rimasta, sarà testimone del segreto di quelle morti e del loro carnefice.

 

Musiche di Alessandro Molinari.

 

In foto la locandina e il compositore e direttore d'orchestra Alessandro Molinari, anche vice presidente ACMF​.

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