L’Associazione degli Amici dei Monumenti, dei Musei e del Paesaggio per la Città e Provincia di Vicenza, è nata nell’anno 1949.
L’Associazione fa parte della FIDAM (Federazione Italiana Amici dei Musei) che rappresenta l’Italia al WFFM. Importanti iniziative sono state intraprese e portate a termine dai vari benemeriti Presidenti insieme con i loro Consigli e Soci per salvare le testimonianze architettoniche ed artistiche del passato, nel segno di un credo etico nei valori dell’arte.
Il ciclo di lezioni proposto tra ottobre 2020 e marzo 2021 dall’Associazione Amici dei Musei di Vicenza è programmato su tematiche eterogenee, che spaziano non solo dalla storia dell’arte al restauro, ma si estendono anche al rapporto arte e psicoanalisi, per la migliore comprensione dell’arte tout court.
“Tra Storia dell’Arte e Restauro e tra Arte e Psicoanalisi” si configura, quindi, come un percorso originale, un filo rosso che lega indissolubilmente l’arte nelle sue varie declinazioni, presentandosi sempre come un tema aperto a nuove connessioni, scoperte e interpretazioni. L’intento è di iniziare una sinergia anche con altre aree di studio, con modalità sia interdisciplinari che transdisciplinari, nella convinzione che le ricerche in tal senso siano sempre stimolanti, affascinanti, di notevole interesse e ricche di novità.
Da uno stimolo connettivo e da un invito di Katia Brugnolo raccolto da Davide Pagnoncelli e seguito da dialoghi e condivisioni di sensibilità reciproche, ha preso corpo una collaborazione reciproca e il seguente progetto pilota al fine di evidenziare il rapporto stretto tra opere d’arte e individualità dell’artista con il relativo stile di vita.
All’interno del percorso formativo, quindi, Katia Brugnolo, Docente di Storia dell’arte all’Accademia di Belle Arti di Verona e Vicepresidente dell’Associazione e Davide Pagnoncelli, Psicoanalista e Psicoterapeuta, intervengono congiuntamente in tre incontri di seguito specificati.
NB: A causa delle limitazioni per il covid19 gli incontri non si svolgeranno in presenza ma tramite la piattaforma Zoom e successivamente la registrazione sarà inserita su You Tube. La partecipazione è gratuita.
Il prossimo 16 febbraio sarà la volta di Salvador Dalì e il paesaggio dell'Ampurdan. Il paesaggio come identificazione inconscia, specchio dell'essere.
Salvador Dalì, celebre artista teso costantemente alla sperimentazione, è stato “formato”, anche come “creatore”, dal suo paesaggio d’origine, quello dell’Ampurdan con cui fin dalla più giovane età avviò un dialogo profondo. A tale proposito Dalì riferì allo scrittore Andrè Parinaud: “Sono convinto di essere Cabo de Creus, e di incarnare il nucleo vivo di questo paesaggio.”
Il paesaggio natìo costituì motivo di identificazione e di ispirazione per tutta la vita, fino agli ultimi e più tragici momenti della sua esistenza, come nell’opera “Eco geologica La Pietà.”
I “fantasmi” ispirano l’artista che esplora l’irrazionale, ma che rapporto c’è col razionale e con i sogni? L’irrazionale è provocazione o vocazione?
Dalì applica le teorie psicoanalitiche di Freud all’arte e definisce i suoi quadri “fotografie oniriche dipinte a mano.”
Inoltre egli rivoluziona il ruolo dell’artista: l’opera d’arte non va solo contemplata…
Associazione degli Amici dei Monumenti, dei Musei e del Paesaggio per la città di Vicenza e provincia di Vicenza Via Arzignano, 1/7 36100 Vicenza Tel. 0444701466 - Cell: 3274124008
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