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Italian Teacher Prize bella iniziativa innovativa e meritocratica ma… incompiuta!

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Abbiamo seguito con profondo interesse le varie fasi dell’Italian Teacher Prize, il Premio Nazionale Insegnanti, iniziato il 1 luglio 2016 e conclusosi in una prima fase il 2 dicembre con la pubblicazione dei primi 50 finalisti, che hanno poi dovuto inviare i loro elaborati per concorrere all’assegnazione dei cinque premi finali, attraverso il giudizio di una commissione di esperti di livello nazionale. Italian Teacher Prize, com’è noto, è il Premio Nazionale Italiano, gemellato con il Global Teacher Prize la cui finalità è di individuare l’insegnante migliore capace di trasmettere il sapere e la passione per lo studio ai suoi studenti in maniera innovativa, a dispetto delle difficoltà e della scarsità di mezzi.
Il Premio nazionale è volto a valorizzare il ruolo strategico che i docenti rivestono nella vita dei giovani, cittadini del futuro.

Un’iniziativa realmente innovativa e meritocratica che per la prima volta forse incoraggia l’impegno e la professionalità degli insegnati italiani.
“Attraverso il Premio saranno raccolte e raccontate le storie e le esperienze di quegli insegnanti che sono riusciti ad ispirare in modo particolare i loro studenti. Docenti che hanno prodotto cambiamenti significativi all’interno della loro comunità scolastica”, aveva dichiarato l’allora Ministro del MIUR Stefania Giannini.
Complessivamente sono stati 11.000 gli insegnanti che hanno partecipato alla selezione, il 67% donne, il 53% docenti in istituti secondari di II grado, principalmente di età compresa tra i 50 e i 59 anni. Rispetto al totale, 7.426 sono stati proposti dai propri alunni, dalle famiglie o da persone che fanno parte della loro comunità scolastica, i rimanenti 3.372 si sono autocandidati.
I docenti partecipanti hanno dovuto inviare le loro storie, i loro progetti, le loro considerazioni sull’importanza dell’educazione nei confronti dei loro allievi e delle rispettive comunità, rispondendo a molteplici quesiti per mostrare il loro autentico impegno morale e professionale.
Il primo classificato riceverà un premio di 50mila euro. Agli altri 4 saranno corrisposti 30mila euro ciascuno. I premi verranno assegnati alle scuole dei docenti vincitori per la realizzazione delle attività e dei progetti promossi e coordinati dai premiati.
Sul sito ufficiale del Premio www.italianteacherprize.it era stato detto che la scelta dei 5 finalisti sarebbe avvenuta entro il mese di dicembre, poi rimandata a gennaio
A tutt’oggi ancora non si sa nulla.
  Questo primo giustissimo esperimento di meritocrazia, di vitale importanza per migliorare il sistema educativo nazionale, andrebbe concluso, se non altro per dare risposta alle giuste attese di quei docenti che, mettendosi in gioco, hanno dimostrato e dimostrano un meritorio impegno nella loro (fin qui purtroppo bistrattata e assai poco gratificata) professione.
Pur rispettando e comprendendo eventuali problemi burocratico-istituzionali intercorsi nel frattempo, è giusto arrivare ad una conclusione e che l’attuale Ministro Valeria Fedeli avvii finalmente la fase finale del Premio.

 

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